Potenti visioni e infinite sorprese, il regalo alla città del Circuito Off del festival
FOTOGRAFIA ETICA: Nella sezione collaterale oltre 90 lavori da 11 regioni italiane
Il filo conduttore è il linguaggio della fotografia nelle sue infinite sfaccettature. Da diversi anni il “Circuito Off” accompagna il Festival della fotografia etica con mostre a ingresso libero allestite in giro per la città, tra bar, ristoranti, librerie, musei, gallerie d’arte e spazi pubblici. Sono più di 50 i progetti inseriti nell’edizione 2020, firmati da fotografi provenienti da tutta Italia. «L’Off ha svoltato nel 2016, quando abbiamo deciso di aprire la partecipazione non solo ai soci del Gruppo fotografico Progetto Immagine di Lodi – racconta Roberto Menardo, coordinatore della rassegna insieme a Francesco Bondioli -. Quest’anno ci sono arrivati oltre 90 lavori da 11 regioni italiane: purtroppo alcuni li abbiamo dovuti escludere per mancanza di spazi». Non c’è un filo rosso che collega le varie mostre: «Non vogliamo che il circuito sia legato a un tema: l’Off deve mantenere la propria libertà – continua Menardo -. Chiediamo solo tre requisiti: coerenza tra testo e immagini, presentabilità dei progetti in spazi pubblici e, naturalmente, qualità». L’ultimo aspetto è sotto gli occhi dei tanti “curiosi” che, per scelta o semplicemente per caso, hanno visitato le esposizioni. È come se in città ci fosse un festival nel festival, un “continuum” che mette in relazione le mostre “istituzionali” e quelle allestite negli spazi più frequentati, quali possono essere bar e ristoranti. “Il Festival della città” non è solo uno slogan: nel mese di ottobre Lodi diventa davvero la “capitale della scrittura con la luce”, il luogo dove riflettere sulla contemporaneità grazie al linguaggio universale della fotografia. Quest’anno sono stati allestiti anche spazi ad hoc per il “fuori Festival”: da non perdere, per esempio, i lavori esposti al Teatro alle Vigne, sede di ben 6 splendide mostre, e quelli allo Spazio Castellotti in corso Umberto che presenta 8 reportage. La libreria Mittel in via Lodino propone inoltre una grande installazione esterna, il progetto “Sama” di un fotografo anonimo che poi continua all’interno del locale.
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