Quartiano pronto per il Gaffurio 2013

Partirà nel fine settimana nella chiesa parrocchiale di Quartiano la trentunesima edizione del concorso di musica corale “Franchino Gaffurio”, che costituisce uno degli appuntamenti centrali per gli appassionati di musica e per un passaggio chiave nell’ambito degli eventi culturali del Lodigiano.

Scollinato il traguardo dei trent’anni, con una ricchissima edizione, lo scorso anno, il concorso di Quartiano nel 2013 promette un’edizione più tranquilla, ma non per questo meno vibrante di passione e talento.

«Il nostro concorso gode di ottima salute, per fortuna- commenta a poche ore dal via ufficiale di sabato pomeriggio il maestro Giovanni Acciai, direttore artistico della manifestazione-. E il fatto che ancora oggi dopo tanto tempo i cori e i musicisti vogliano tornare qui ci riempie di orgoglio e rafforza in noi la convinzione di avere fatto molto e bene in questi anni per la musica: la nostra formula, si vede, è quella giusta. La presenza di gruppi vocali di grande qualità che tornano a trovarci pur non avendo nulla da guadagnare, oltre a quello che possono ricevere sul piano umano e didattico, lo dimostra inequivocabilmente».

Il concorso lodigiano, infatti, si caratterizza per alcune peculiarità che lo rendono un caso pressoché unico in Italia.

«In primo luogo – spiega Acciai- c’è la totale assenza di premi in denaro, il che elimina da subito la possibilità di interessi altri rispetto alla sola musica o di qualunque tipo di combine; in secondo luogo il nostro concorso dà un grande peso alla parte didattica oltre che a quella di pura competizione. Chi viene da noi sa di poter prendere parte oltre che al concorso anche a una sezione riservata nella quale farsi ascoltare dalla giuria e ricevere consigli e suggerimenti».

Una terza peculiarità del concorso di Quartiano riguarda le premiazioni: «Da noi non ci sono primi secondi o terzi, come se si fosse alle Olimpiadi: per quello ci sono già tanti concorsi che non serviva farne uno in più, fotocopia di tutti gli altri. Da noi ci sono le fasce di merito, più ampie, in cui i meno validi non vengono mai mortificati, ma solo ricevono indicazioni su quanto grande è la distanza che li separa dai migliori».

Luciana Grosso

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