«Quella volta che...»: le foto di Borella e l’immagine che parla più di mille parole

Una selezione di scatti del fotoreporter lodigiano verrà esposta da questa sera, giovedì 22 agosto, a Orio Litta

Quando l’immagine parla più di mille parole ed è in grado di raccontare uno spaccato di vita lungo trentacinque anni, tutto d’un fiato. Lo sa bene Pasqualino Borella, storico fotoreporter de “il Cittadino” che, con la sua macchina fotografica, negli anni, ha immortalato volti di personaggi illustri, “passati da lodi” e alla storia. Dallo scandalo giudiziario che ha segnato un’epoca (con Tangentopoli e il caso Mani pulite), ai cantanti più gettonati del momento, poi artisti e impresari, l’obiettivo della sua macchina fotografica non ha risparmiato proprio nessuno. E, con una selezione di settanta immagini, che vanno dal 1987 al 2022, le foto di Borella saranno esposte a Orio Litta - nella mostra intitolata “Sono passati da Lodi” - durante la sagra patronale dedicata a San Giovanni, da giovedì 22 agosto fino al 28 agosto in aula consigliare.

Tra le mura del palazzo municipale oriese rivivrà la cronaca locale intrecciata a quella nazionale, come recita il titolo della mostra. I big della politica ”passati da Lodi” Borella li ricorda tutti e ha aneddoti da raccontare per ciascuno di loro: «Come quando venne a Lodi Giorgia Meloni e, da un gazebo elettorale di sinistra, qualcuno le porse un volantino di propaganda», ricorda Borella. Facendo cenno, scherzosamente, di andare verso sinistra, la premier fu immortalata dall’obiettivo del decano dei fotografi lodigiani. «Poi ci fu la volta della poetessa Alda Merini al teatro alle Vigne per presentare il suo libro - prosegue -. In ciabatte, con l’amata sigaretta in bocca, era sul palcoscenico per la presentazione dell’opera “Lettere al dottor G”», dice Borella, ricordando tutto il calore del pubblico che l’aveva accolta a Lodi. «Come dicono i manuali una fotografia, se fatta bene, deve parlare: uno scatto è in grado di congelare un momento unico, irripetibile, in cui il fotografo deve ragionare, sincronizzando tutti e tre i suoi occhi: uno è l’obiettivo. All’interno di uno scatto, poi, sarebbero infiniti i dettagli da notare, da parte di uno sguardo attento. Con questa mostra in particolare porto in scena uno spaccato italico che parla di costume, sport e spettacolo ma anche dei grandi nomi della politica, tra vizi e virtù, quando la politica era meno “liquida” e i personaggi più duraturi».

Con sessantacinque anni spesi in nome di una grande passione, Borella ricorda l’inizio della sua carriera, quando lavorava a Milano in una fotolitografia e, proprio qui, aveva appreso tutti i segreti del mestiere, a partire dai processi di manipolazione, sviluppo e ingrandimento delle immagini. «Sempre nel campo editoriale, cominciai a lavorare a Lodi negli anni Ottanta dedicandomi anche alla grafica». Esperienze professionali che parlano di grande dedizione e passione, prima ancora dell’avvento del digitale che ha cambiato il modo di lavorare. Come un vero e proprio archivio storico, tra le mura di casa, Pasqualino conserva ancora migliaia di diapositive e negativi: un patrimonio di immagini in attesa di un nuovo spunto per la prossima mostra. Dopo il vernissage nel capoluogo a maggio, alla banca Bcc Centropadana, ora la mostra sarà ospitata nel Basso Lodigiano (la domenica dalle ore 15 alle 19 e nei giorni feriali dalle 21 alle 23). La presentazione giovedì 22 agosto alle ore 21,30 a cura del direttore de “il Cittadino” Lorenzo Rinaldi.

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