RESTAURO Sulle pareti della scalinata del Broletto a Lodi un trompe l’oeil che rievoca il passato

Sotto tre strati di pittura murale, il lavoro delle restauratrici Chiara Canevara e Silvia Tansini ha permesso di riportare alla luce uno scorcio del passato, quando ancora a Lodi era in voga, tra le famiglie nobili, il teatro del Broletto. L’ha raccontato Chiara Canevara della società La Fenice ai lodigiani, durante l’incontro promosso da Lodi Murata sulle origine della nostra città: «Molto spesso, il lavoro di restauro lascia spazio a belle sorprese - ha detto la restauratrice al pubblico radunato in piazza Broletto -. E, in questo caso, ritengo si tratti di un arricchimento culturale che ha permesso di riscoprire frammenti di storia andati persi nel corso del tempo».

Commissionati dall’amministrazione comunale circa tre anni fa, i lavori di restauro della scalinata hanno riportato alla luce una decorazione trompe-l’oeil che riproduce uno sfondato prospettico su di un portico simile a quello reale del palazzo comunale, ha sottolineato l’esperta. Una decorazione che risale al Settecento e rievoca la presenza dell’ingresso della sala per spettacoli, andata distrutta in seguito a un incendio, sulla parete frontale allo scalone dove oggi è collocato il monumento di Agostino Bassi. E, lavorando anche alla scalinata, gradino per gradino, e alle pareti, le restauratrici hanno riportato in vita anche la decorazione Seicentesca sulla volta che riproduce un motivo floreale su di una parete rosa antico che i lodigiani hanno potuto ammirare subito dopo la conferenza, con una visita guidata. Ma si prevedono tante altre sorprese, dopo l’annuncio dell’assessore Luca Scotti: «Il primo agosto cominceranno una serie di saggi per verificare se, sotto le volte del palazzo, non si nasconda ancora qualcosa: certamente il colore giallo e bianco che oggi vediamo non è quello originale, per cui non escludiamo che nuove scoperte possano conferire presto una nuova visione del portico del Broletto».