San Donato attraverso le immagini

Mese ricco di mostre questo ottobre a Cascina Roma di San Donato Milanese. Due esposizioni di foto - l’una di immagini storiche a cura dell’Archivio fotografico e l’altra di foto recenti a cura del Circolo “F. Ventura” - e una mostra collettiva di scultura degli Amici di Giuliano Garuti offrono una immersione totale nelle opere proposte dagli artisti locali e degli accademici di Brera. Roberto Rognoni è l’anima dell’Archivio fotografico, nato nel 1999 - ci tiene a precisare – e ora finalmente digitalizzato. Un patrimonio significativo di immagini, oltre 1.300 foto, che copre un periodo di 130 anni, dal 1880 (la foto di Piero Moro, esponente della storica famiglia sandonatese) fino ai giorni nostri, agli scatti che documentano lo sviluppo e i profondi mutamenti della città. Anche questa sezione della mostra è dedicata al 150° dell’Unità d’Italia e ritrae i lavori dei campi, le folte compagnie contadine che abitavano le cascine della zona, e il cambiamento rappresentato soprattutto dall’insediamento degli uffici Eni, meta di visite istituzionali di presidenti della Repubblica, del Consiglio, alti prelati e magnati del petrolio, compreso lo scià di Persia. «Aprire i cassetti – si raccomanda Rognoni – e offrire all’Archivio le foto che le famiglie ripongono con affetto è il nostro auspicio e il nostro appello ai cittadini, per contribuire a conoscere meglio il passato della nostra città!». L’altra sezione della mostra è promossa dal Circolo fotografico “Francesco Ventura” di Bolgiano. Il presidente Pietro del Monte ci illustra la finalità della mostra in sintonia con la giornata: “Dedicata dal Centro italiano fotografia all’Italia, nel 150° della sua Unità, a rappresentare attraverso la fotografia il paese e i suoi cittadini”. Anche il Circolo di San Donato ha aderito all’iniziativa, riprendendo attraverso gli scatti dei suoi fotografi gli aspetti legati alla storia, all’identità, al lavoro alla scienza e alla tecnologia, alla natura e al paesaggio, e infine alla vita quotidiana di San Donato. Scatti significativi di una società in movimento non sempre armonioso come si può notare dall’impetuoso cambiamento urbanistico della città. Dal raffronto si comprende anche l’evoluzione dei gusti e dell’impegno sociale e politico delle giovani generazioni, soprattutto in due scatti: il luogo è sempre Piazza Duomo a Milano, ma nel primo datato 1979 dei giovani barbuti e dalle lunghe chiome marciano per festeggiare il 1° maggio, nell’altro datato 2007, dei giovani sono genuflessi e con le magliette tirate in alto denudano le pance su cui esibiscono delle lettere, che consentono di leggere il nome del complesso musicale per cui impazziscono, i “Linkin Park”. Nelle altre sale gli amici di Giuliano Garuti, in memoria della sua capacità artistica di scultore per lo più in legno ma anche in terracotta, espongono una serie di pezzi in legno, rame e bronzo suggestive e dal grande valore plastico. In particolare notevoli sono le sculture del maestro Nicola Zamboni, docente di Giuliano a Brera, che presenta delle sculture ad altezza naturale di figure emblematiche del nostro tempo: donne che indossano il burka e una donna profuga, che incede portando con sé l’essenziale: un carico di inutili suppellettili sulla testa e in braccio il figlio, unico testimone di una vita di stenti e di miseria, ma a giudicare dalla scultura sopportata con la dignità tipica dei poveri e dei dannati della terra.

Le mostre sono visitabili negli orari di apertura di Cascina Roma: lun-sab 9.30-12.30/14.30-18.30, dom. 12-12.30/16.30-19; info: tel. 02 55603159, email: [email protected].

Paolo Rausa

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