
Tre fine settimana, 19 mostre, 5 spazi tematici. E un gruppo di 20 persone che da un anno lavora per preparare la «manifestazione culturale più importante realizzata in città», in collaborazione con oltre 200 volontari provenienti anche da fuori regione. La sesta edizione del Festival della Fotografia etica, la rassegna organizzata dal Gruppo Progetto Immagine in scena a Lodi dal 10 al 25 ottobre “spalmata” su tre week end (contro i due delle precedenti edizioni), si annuncia quella della completa maturità, pur proponendo la formula di sempre, ossia l’indagine su temi di scottante attualità, tra cui spiccano, nell’anno di Expo, le problematiche legate all’allimentazione, al cibo e alla sua produzione. Gli appassionati potranno visitare tutte le mostre al costo di 10 euro, acquistando l’apposito braccialetto arancione in vendita allo “Spazio Comune” in piazza Broletto: le esposizioni rimarranno aperte dal mattino (ore 9.30) fino a tarda sera (ore 23). «Il Festival è l’avvenimento culturale che più di tutti caratterizza la nostra città - spiega l’assessore alla cultura Simonetta Pozzoli -. L’idea è partita da un gruppo di volontari che ci hanno creduto e che poi hanno coinvolto l’intera comunità, attirando tantissimi turisti. La manifestazione apre la mente e il cuore attraverso la bellezza della fotografia al servizio dell’etica». Lo scorso anno, come ha ricordato Aldo Mendichi, presidente del Gruppo Progetto Immagine, il festival ha registrato 7.044 presenze più 900 studenti. GLI SPAZI TEMATICI Le mostre in programma, secondo un apposito calendario, saranno presentate direttamente dagli autori, tutti fotografi di fama internazionale. All’interno della rassegna saranno allestiti 5 spazi tematici: Il cibo che uccide (ex chiesa di San Cristoforo in via Fanfulla), Spazio approfondimento (ex chiesa dell’Angelo in via Fanfulla e sede Progetto Immagine in via Vistarini), Spazio Ong (Biblioteca Laudense, Liceo Verri, Collegio San Francesco, piazza Ospitale e Archivio storico), Uno sguardo sul mondo (Palazzo Modignani in via XX Settembre) e World Report Award (Palazzo Barni in corso Vittorio Emanuele). «La filosofia che sta alla base del festival - spiega Alberto Prina, coordinatore della manifestazione - è il connubio tra la città, con i suoi luoghi espositivi più prestigiosi, e le immagini di importanti lavori realizzati da fotografi internazionali». GLI AUTORI E LE MOSTRE L’ex chiesa di San Cristoforo accoglierà ben 4 progetti, dedicati al “Cibo che uccide”. Under Cane: A Worker’s Epidemic di Ed Kashi è una mostra dedicata a un’inspiegata epidemia che colpisce i coltivatori di canna da zucchero; A Life Apart: The Toll of Obesity di Lisa Krantz è un lavoro che segue, fino alla morte, le vicende di un super obeso in Texas, arrivato a pesare 500 chili; El costo humano de los agrotóxicos di Pablo Ernesto Piovano si concentra sulle malattie dei contadini a contatto con sostanze tossiche in Argentina, mentre Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Pablo Siqueira racconta la lotta per la terra in Brasile. Uno dei protagonisti dello Spazio approfondimento sarà Massimo Sestini, ex “paparazzo” che racconta trent’anni di storia moderna: Licio Gelli in Svizzera, il bikini di Lady D, il rapido 904 carbonizzato in galleria, fino al servizio sul barcone di migranti salvati al largo della Libia. Jocelyn Bain Hogg presenterà invece The family, storia di una famiglia mafiosa. Lo Spazio Ong, che accoglierà i lavori commissionati da una serie di Ong ad alcuni fotoreporter, sia già affermati sia emergenti (tra i quali il lodigiano Alberto Prina con la mostra Uganda Land of hope), Lo Spazio World.Report Award è riservato ai vincitori dell’ultima edizione del World. Report Award (Giulio Piscitelli, Elena Anosova e Mariano Silletti), mentre la sezione espositiva intitolata “Uno sguardo sul mondo” sarà caratterizzata da mostre importanti, come Tra terra e nuvole - cronache dalla Grecia di Francesco Anselmi, Black Days of Ukraine di Valery Melnikov e Where Love is Illegal di Robin Hammond.
Prende il via sabato a Lodi l’edizione 2015 del Festival della fotografia etica, kermesse internazionale che lega la riflessione all’immagine, a cura del gruppo Progetto Immagine di Alberto Prina.
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