Sepúlveda questa sera a Lodi

Questa sera nell’Aula magna del liceo Verri la conversazione con l’autore cileno attorno all’idea

che fa da sfondo al libro scritto con Carlo Petrini

FELICITà, IL PIU’ DEMOCRATICO DEGLI OBIETTIVI

Incontro con Luis Sepùlveda

Questa sera, ore 21, Aula Magna del Verri in via San Francesco a Lodi

I soldi? Anche, non facciamo gli ipocriti. Ma il vero tesoro dell’uomo contemporaneo è il tempo. Il tempo per guardare, amare, godersi i piccoli e grandi piaceri della vita. Eppure di tempo non ce n’è mai abbastanza, in Occidente come nei Paesi in via di sviluppo. Come uscire da questo ingorgo? Una possibile soluzione arriva da Un’idea di felicità, il libro sfornato da Guanda e scritto a quattro mani da Luis Sepùlveda, il noto autore cileno, e Carlo Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food. Proprio di felicità, considerata «il più democratico degli obiettivi», parlerà questa sera Sepúlveda, uno dei grandi nomi presenti nel cartellone del Festival dei comportamenti umani: appuntamento alle 21 all’Aula magna del Liceo Verri in via San Francesco a Lodi. A 64 anni - 12 dei quali trascorsi in esilio e 2 e mezzo in carcere - lo scrittore cileno naturalizzato francese continua a lottare per le cause in cui crede. Il suo attivismo (a 24 anni organizzò la resistenza cilena contro il golpe di Pinochet) si è declinato in una produzione letteraria rigogliosa, che lo ha reso uno degli autori più prolifici e tradotti in Europa, nonché un nome “cult” anche per le nuove generazioni a seguito di best seller come il fortunatissimo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Oggi le sue battaglie vertono soprattutto sulla difesa dell’ambiente, tanto che per alcuni mesi ha vissuto su una nave di Greenpeace. Ma nelle sue pagine c’è sempre anche un’idea politica, intesa nel suo senso più alto, alla ricerca di segnali e di nuove forme di riflessione sul sistema. Un sistema, appunto, diventato troppo frenetico e fagocitante, in cui l’uomo ha perso quel «diritto al piacere» che secondo Sepúlveda «è il più rivoluzionario degli obiettivi». L’idea di tornare a ritmi di vita più consoni era già balenata in Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza (Guanda, 2013), storia per bimbi (ma soprattutto per grandi) che fa parte delle incursioni dello scrittore cileno nel mondo della fiaba. Un’idea di felicità allarga il campo al «tempo per la vita, per la persona, per la condivisione». Un tempo che esiste ancora, affermano Luis Sepúlveda e Carlo Petrini, purché riusciamo a trovarlo, rubando ai nostri giorni frenetici lo spazio per far germogliare un seme, per scambiarci un aneddoto spezzando il pane, o per fare la nostra parte nella battaglia per un mondo più sostenibile e generoso. Dall’Amazzonia al cuore dell’Africa, dall’esperienza amara dell’esilio all’abbraccio collettivo di Terra Madre, ricordi e pensieri dei due autori si intrecciano in una conversazione che attraversa attualità e letteratura, gastronomia e politica, difesa della natura e della tradizione. Tra incontri e racconti, storie di grandi leader e di piccoli eroi del quotidiano, Petrini e Sepùlveda guidano i lettori alla ricerca di quel diritto al piacere che è oggi fondamentale. Con la lentezza e la saggezza della lumaca, però: perché anche noi possiamo smettere di correre verso una destinazione ignota, e ricominciare pienamente a esistere. Luis Sepùlveda è nato in Cile nel 1949 e vive in Spagna, nelle Asturie. Tra i suoi libri, pubblicati in tutto il mondo, in Italia da Guanda, si ricordano anche Il vecchio che leggeva romanzi d’amore e Il mondo alla finedel mondo.

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