Siamo serial: Bodkin, per divertirsi e riflettere
Una serie stravagante tutta ambientata in Irlanda
Non piacerà a tutti, per la sua comicità “di nicchia” e per i suoi personaggi sopra le righe. Eppure, Bodkin è una di quelle serie tv dramedy capace di raccontare una storia strappando qualche risata e trovando degli spunti di riflessione. Lo stile è piuttosto stravagante e sembra voler prendere in giro il filone “true crime”, che riscuote sempre molto successo.
Prima di tutto è importante sottolineare che Bodkin è una serie tv irlandese, composta da sette episodi e creata dallo scrittore britannico Jez Scharf. Inoltre, è ambientata in un paesino fittizio, Bodkin appunto, situato nella contea di Cork, un luogo sperduto nel nulla dove piove sempre e dove gli abitanti non hanno alcuna intenzione di rispolverare vecchie tragedie.
La trama è presto riassunta: Gilbert Power (Will Forte), un podcaster americano in cerca delle sue radici irlandesi, decide di recarsi a Bodkin per indagare su un caso irrisolto che coinvolge tre persone scomparse. Ad accompagnarlo c’è una ricercatrice, Emily (Robyn Cara), che lo affiancherà durante il lavoro. Alla coppia si unisce Dubheasa “Dove” Maloney (Siobhán Cullen), nata a Dublino, una giornalista investigativa di Londra che viene mandata in missione dopo la morte della sua fonte, un informatore del governo.
Se Gilbert, una volta messo piede in Irlanda, è spesso condannato a fare la figura dell’americano stupido e un po’ ingenuo, Dove risulta essere una donna cinica e scorbutica che preferisce seguire da sola la propria pista, mentre Emily sembra una segretaria efficiente ma alle prime armi nel mondo della comunicazione. Dove, che scrive per il quotidiano The Guardian, non vede di buon occhio i podcaster e il loro modo di fare giornalismo, ed è in questo contrasto tra due modi diversi di raccontare storie e rappresentare la realtà che si sviluppa una riflessione sull’informazione contemporanea.
Bodkin, prodotta da Barack e Michelle Obama, sa essere stravagante e divertente, per questo chi scrive non condivide le critiche mosse da quotidiani come The Times e The Irish Times alla serie tv: “Ne esce qualcosa di troppo caricaturale, come se stessimo giocando a bingo con i cliché irlandesi. Tutto è gettato nella mischia e la torta risultante è disomogenea, con alcune parti più gustose di altre”, questa l’opinione del Times; “Un’altra voce nel peggiore genere di sempre, il picaresco rurale irlandese dove scorre l’alcol, le suore sbuffano”, questo il commento dell’Irish Times.
Bodkin, soprattutto per il tipo di comicità che porta in scena, ricorda Only Murders in the Building, la serie tv in cui tre inquilini dell’Upper West Side indagano su un omicidio avvenuto nel loro palazzo, registrando un podcast per documentare il caso.
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