
SIAMO SERIAL Expats, prodotta e interpretata da Nicole Kidman
La raffinata miniserie è ambientata a Hong Kong
Una miniserie indubbiamente raffinata - per regia, attori e luoghi – ma un po’ pesante da seguire. Expats, che vede tra i protagonisti Nicole Kidman, è stata creata da Lulu Wang, vincitrice dell’Independent Spirit Award for Best Film con The Farewll, nominata come una delle dieci migliori pellicole del 2019 dall’American Film Institute. Una regia elegante che rende ogni puntata molto simile al cinema d’autore.
La storia s’ispira al romanzo Expats - La vita delle altre di Janice Y.K. Lee ed è ambientata a Hong Kong. Tutto ruota attorno alla scomparsa del figlio più piccolo di Margaret (Nicole Kidman, che ha un ruolo fondamentale anche “dietro le quinte” del progetto, dato che è anche produttrice della serie tv), oppressa dai sensi di colpa e congelata nel suo dolore. La Kidman è eccezionale nel rendere quasi tangibile il panico, lo smarrimento e la sofferenza provocata dalla perdita del bambino. La sua vita s’intreccia a quella di altre due donne, la sua amica Hillary (Sarayu Blue), alle prese con un matrimonio arrivato ormai alle battute finali, e Mercy (Ji-young Yoo), una coreana emigrata da New York che si trova a dover affrontare delle decisioni molto difficili. Tre donne americane che vivono da espatriate, Expats appunto, tra sensi di colpa, responsabilità, sentimenti; tre attrici in grado di portare sul piccolo schermo la tensione che attanaglia la loro esistenza. Expats diventa così un racconto corale al femminile, dove la tragedia è vista sotto la lente d’ingrandimento, ma anche una riflessione sulla condizione degli espatriati in Cina e, in particolare, sulla comunità filippina, puntando l’attenzione sulla diversità culturale.
Complesso è anche lo sguardo che questa miniserie rivolge a Hong Kong, sullo sfondo c’è infatti la “Rivoluzione degli ombrelli” avvenuta nel 2014, quando migliaia di cittadini protestarono per chiedere più democrazia alle elezioni. Hong Kong è rappresentata come un miscuglio di culture, un crocevia di destini, una metropoli mai facile da decifrare.
Expats è una miniserie impegnativa, la sceneggiatura è ben scritta ma manca di un pizzico di suspense. La regia sceglie un approccio molto lento in tutti e sei gli episodi che si sviluppano seguendo diverse linee temporali, inoltre, con la sua fotografia dettagliata - capace di esplorare l’interno degli appartamenti, degli hotel di lusso e dei luoghi esterni come strade e mercati - cerca di catturare sia la bellezza di Hong Kong sia l’emotività dei protagonisti.n
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