Gli aerei non spariscono dalla faccia della terra. Solo che il volo MH370 è svanito nel nulla e - dopo nove anni di teorie e spiegazioni più o meno realistiche - resta un mistero. La miniserie Netflix dedicata all’aereo della Malaysia Airlines sparito l’8 marzo 2014 cerca di “mettere in fila” non solo quello che è accaduto, ma tutte le piste che sono state seguite nel tentativo di scoprire la verità, anche quelle cosiddette “complottiste”. Un aspetto, quest’ultimo, che ha attirato numerose critiche, al punto che la serie tv è stata definita ridicola e assurda, mentre Netflix è stata accusata di fornire un palcoscenico a idee strampalate e non scientifiche. Tuttavia risulta evidente come l’assenza di risposte convincenti alle domande delle famiglie abbia spinto alcuni a credere a teorie “stravaganti”. A far discutere è soprattutto la spiegazione della giornalista francese Florence de Changy, secondo cui ad abbattere il volo sono stati dei jet statunitensi per impadronirsi del carico che si trovava a bordo, destinato all’esercito cinese.
Il Boeing 777 decollato durante la notte da Kuala Lumpur e diretto a Pechino è sparito dai radar insieme alle 239 persone che si trovavano a bordo. La spiegazione istituzionale, fornita dal governo della Malesia, indica nel suicidio del pilota, il comandante Zaharie Ahmad Shah, la motivazione dell’accaduto, messa in discussione però da più parti.
Nelle tre puntate è possibile vedere le immagini originali che riprendono l’attesa dei passeggeri prima di imbarcarsi, si sente l’audio delle voci della torre di controllo che autorizzano il decollo e l’ultimo aggiornamento del pilota prima che il volo svanisca definitivamente dai radar tra Malesia e Vietnam. La produzione intervista i parenti delle persone a bordo, testimonianze colme di tormento e ancora oggi senza pace. Le ricerche organizzate dopo la scomparsa del volo sono state imponenti, anche dei volontari – professionisti dell’aviazione o semplici cittadini – hanno cercato di dare il proprio contributo.
È notizia di questi giorni che la compagnia Ocean Infinity, già impegnata nel 2018 nella ricerca dell’aereo nell’oceano Indiano, sostiene di avere delle novità in grado di portare alla scoperta della verità. Per questo un gruppo di parenti delle vittime ha chiesto alle autorità della Malesia di dare il via libera alla continuazione delle ricerche da parte di Ocean Infinity.
«Gli aerei decollano e atterrano. Non spariscono dalla faccia della Terra», dice Jeff Wise, giornalista aeronautico intervistato nella miniserie. Di fatto, però, ciò che è davvero accaduto al volo MH370 è ancora un mistero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA