SIAMO SERIAL Wyatt Earp and the cowboy war

L’ultimo docu-drama targato Netflix dedicato all’epopea del West

A cavallo tra realtà e leggenda per galoppare oltre gli orizzonti del mito. La sparatoria all’O.K. Corral, famigerato scontro a fuoco che cambiò le sorti del Selvaggio West, rivive sotto una nuova luce grazie al docu-drama targato Netflix dal titolo “Wyatt Earp and the Cowboy War”. Avvalendosi di ricostruzioni sceniche e testimonianze di esperti, la voce narrante del noto attore Ed Harris passa al setaccio la sanguinosa faida che gettò nel caos il territorio autonomo dell’Arizona consegnando alla storia la boomtown di Tombstone (tradotto “Pietra Tombale”, nome sardonicamente foriero di sventure). Esiziale fu un regolamento di conti tra i fratelli Earp, tutori dell’ordine sostenuti dagli affaristi repubblicani del nord, e la banda dei “Cowboys” capitanata da Ike Clanton, potente clan di fuorilegge spalleggiato dalla cerchia dei democratici votati alla causa del sud.

Due schieramenti agli antipodi che all’indomani di quel fatidico “mezzogiorno di fuoco” (a onor del vero l’orologio segnava le 14.30 e faceva pure un freddo cane) diedero vita ad un’escalation di rappresaglie capace di riaccendere le vecchie ostilità della guerra civile. Rispetto alla pletora degli adattamenti hollywoodiani che hanno largamente romanzato la “scaramuccia” del 26 ottobre 1881 (senza nulla togliere a capisaldi del cinema western come “My darling Clementine” di John Ford con il mostro sacro Henry Fonda), il colosso dell’intrattenimento streaming a stelle e strisce concentra la disamina sulle implicazioni politico-finanziarie che scomodarono le alte sfere statunitensi per via degli interessi contingenti di J.P. Morgan e Wells-Fargo. Non bisogna dimenticare infatti che la mesa della contea di Cochise, all’epoca florido centro di estrazione mineraria, sorgeva nei pressi di cospicui giacimenti d’argento stretti nella morsa capitalista. Forte di questo approccio storiografico la miniserie non manca di delineare, in aperta polemica con i racconti mistificatori consolidatisi nella cultura di massa, il volto spietato di un mondo situato agli estremi confini della civiltà. Non desti dunque scalpore il ritratto del controverso sceriffo Wyatt Earp: colui che dismette i panni del paladino della giustizia (oltremodo glorificati sul grande schermo) per calarsi nelle vesti del vendicatore senza scrupoli. Netflix va a bersaglio: sei puntate da trangugiare tutte d’un fiato come un cicchetto da saloon per riscoprire uno dei capitoli più dirompenti della grande epopea della frontiera americana.

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