Sirio Vanelli, 32enne giramondo tra i segreti di luce e immagine

Da Lodi all’Australia a Milano: un giramondo che si è specializzato come direttore della fotografia

Ha il nome di una stella e lavora con le luci. «Probabilmente la mia strada era già scritta», scherza Sirio Vanelli, 32enne lodigiano giramondo che ha trovato il suo centro di gravità nel ruolo di direttore della fotografia. Nella sua breve ma intensa carriera sul set ha curato diverse campagne pubblicitarie per importanti marchi, tra cui Dolce&Gabbana, Xiaomi e Jeep: «Il mio compito è creare l’immagine che vuole il regista – racconta -. Devo entrare in sintonia con l’atmosfera della scena, capire i movimenti di macchina e scegliere luci e lenti adatte». L’avventura è iniziata qualche anno fa dall’altre parte del globo, dopo il completamento degli studi alla Naba, la Nuova accademia di belle arti di Milano. «Sono partito per l’Australia insieme alla mia fidanzata. A Melbourne ho lavorato come film-maker per alcune agenzie, realizzando soprattutto video aziendali».

Poi il trasferimento in Asia, quindi Milano. Il grande sogno è lavorare per il cinema: «Mi sto avvicinando a questo ambito: di recente ho curato la fotografia di “113/2018”, un cortometraggio sui migranti diretto da Davide Marchesi che adesso sta girando nei festival».

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