SU&GIÙDALPALCO/1 Ciaramella, voce dei Tes: educatore per missione, con il sogno Sanremo
La prima puntata della rubrica del “Cittadino” dedicata ai frontman delle band del nostro territorio
Un leader sul palcoscenico, ma non solo: anche nella vita di ogni giorno Andrea Ciaramella, 29 anni, di Lodi, si contraddistingue per il suo impegno nel sociale, come educatore del Mosaico a favore dei ragazzini disabili a Villa Igea. Frontman dei Tes (acronimo di “Tutti esageratamente stronzi”), durante i concerti della band porta in scena tutta la grinta e la passione che coltiva per la musica da quando aveva 6 anni. Un amore che costa tanti sacrifici, è vero, ma a cui non rinuncerà mai.
Abbiamo incontrato Andrea ai tavolini del Caffè Vistarini al termine del concerto che venerdì scorso ha animato piazza della Vittoria con un repertorio che ha fatto cantare il pubblico fino alla fine. Ma, al di là della grande energia che ha contagiato persone di tutte le età, con canzoni che hanno spaziato da “Il triangolo no” di Renato Zero, “Cambia un uomo” di Mengoni a “La musica non c’è” di Coez, Andrea sa trasmettere una passione infinita nel lavoro che porta avanti ogni giorno dal 2018: «Da quattro anni seguo un ragazzo cieco dalla nascita - racconta - e la soddisfazione più bella è avergli insegnato quel briciolo di autonomia che ora gli consente di orientarsi a scuola, di camminare in modo autonomo con il suo bastone e aver intrecciato rapporti di amicizia con i compagni di classe».
Grazie all’impegno di Andrea, che ha studiato scienze umane a indirizzo musicale al Maffeo Vegio, ogni traguardo è una vera conquista che migliora la vita delle persone. Fare l’educatore è una missione, «una chiamata che ce l’hai o non ce l’hai». E attraverso la sensibilità che mette anche nei testi delle canzoni, Andrea sa arrivare al cuore delle persone, con parole che parlano di vita vera come in “Giovani di mezza età”. «Una canzone che ci ha permesso di raggiungere un grande traguardo: scritta con Luca Sala, autore di “Non è l’inferno” che vinse Sanremo nel 2012 con Emma Marrone, abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con un autore che ci ha fatto fare un salto di qualità». E, rappresentata dall’etichetta discografica “Ebim Records” di Emanuela Bongiorni, ora la band ha nuove energie per riprovare l’esperienza delle selezioni di Sanremo giovani: «L’anno scorso siamo stati selezionati tra i 43 artisti che si sono contesi il palco all’Ariston». Non è andata come doveva, ma la band di Lodi composta da Francesco Delmiglio alla tastiera, Mirko Candura alla tromba, oltre che autore dei testi, e Simone Geroni al basso è tornata a casa con una marcia in più: «Le sconfitte ci spronano a fare meglio e così passiamo ore e ore a provare nel nostro “quartier generale” a villa Palazzo a Brembio messa a disposizione della nostra professoressa di latino Beatrice Maisano. Sacrifici che vengono ripagati dagli applausi del pubblico e dalla soddisfazione di inseguire insieme un sogno, che ci unisce come una famiglia». Sul palco venerdì c’erano anche Jonathan Bidzogo alla chitarra e Lorenzo Prevosti alla batteria e tra il pubblico non potevano mancare anche mamma Sonia e papà Raffaele.
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