SU&GIÙDALPALCO/2 Dal “M’interessi” a Le Bisce e 0382: Bonvini parla dritto agli adolescenti

2Cantante per passione, è stato discografico e produttore e di professione fa l’educatore

La musica come mezzo per esprimersi e «portare sul palco tutto me stesso», ma anche come strumento – potentissimo – per intercettare i bisogni delle nuove generazioni. Damiano Bonvini, musicista e leader delle Bisce, trio lodigiano che mischia rock, punk, cantautorato e ironia, nonché nuova voce della 0382 Band (noto gruppo tributo agli 833), da anni è una figura di riferimento per diversi adolescenti, seguiti nelle vesti di educatore. «Lavoro per la Cooperativa Marta di Pavia e L’Alveare di Sant’Angelo – racconta Bonvini, originario di Quartiano, la frazione di Mulazzano dove risiede con la compagna Serena il piccolo Edoardo, nato 6 mesi fa -. Giro diverse scuole: Villa Igea, Clerici, Pandini… Seguo ragazzi con problemi, in particolare provenienti da famiglie extracomunitarie che hanno difficoltà economiche o di integrazione. Devo riuscire a interagire con loro senza fare la parte del “prof” ma nemmeno del fratello maggiore. Sono una sorta di confidente, l’unico adulto che può garantire loro un attimo di sollievo. La soddisfazione maggiore è vedere i progressi: ragazzi pieni di rabbia che arrivano a dirti “grazie”. A volte, però, bisogna accettare anche la sconfitta: purtroppo non sono Superman».

La musica può rappresentare un punto di incontro: «Ho sempre avuto a che fare con gli adolescenti e con la musica. All’oratorio di Quartiano, con don Emanuele Brusati, ero il responsabile dello staff della discoteca “M’interessi”: è stata una palestra di vita. Oggi i ragazzi ascoltano soprattutto la trap, un genere che onestamente non riesco a capire anche se ci provo: mi lascia perplesso il contenuto delle canzoni. Quando i ragazzi scoprono che sono un musicista, mi guardano con occhi diversi: questo ci avvicina, ascolto i brani in cui si identificano e, viceversa, io propongo canzoni in base ai miei gusti, rimanendo comunque in ambito rap. Spesso giochiamo a fare l’analisi del testo, a scoprire le rime, il flow. La musica diventa un linguaggio universale che avvicina le generazioni». Bonvini ha alle spalle anche una carriera da discografico e produttore, a capo della sua agenzia, la Dmb: «Ho prodotto alcuni gruppi che hanno partecipato a importanti talent show televisivi: i veronesi Inico ad “Amici 2020” e prima ancora, con il nome di Traccia 24, a “X-Factor 2015”. A “X-“Factor”, nello stesso anno, ho presentato anche i Jarvis, diventati famosi per essersi rifiutati di firmare il contratto e prendere parte alla gara». Quando è nata la passione di Bonvini per la musica? «Da bambino, ascoltando i dischi di mio papà: rock internazionale, ma anche tanto beat italiano, l’Equipe 84, i Nomadi … - continua il musicista classe 1984, grande appassionato anche di film horror, videogiochi anni Ottanta e tifoso sfegatato dell’Inter -. Poi, a un certo punto, ho preso la mia strada: il primo gruppo che ho “scelto” sono stati gli 883. Mi piacevano perché dicevano le parolacce, tanto che i miei genitori quasi mi vietavano di ascoltarli. Da lì è nata la mania per la musica punk, ma sempre con uno stile melodico: Green Day, Punkreas, Peter Punk, ma anche gruppi più vecchi come Ramones, Who». Un “background” che ha permesso a Damiano di fondare una band tutta sua, Le Bisce: le canzoni sono piene di riferimenti alla cultura pop del passato, basti pensare al brano “Mauro Repetto” (il sodale di Max Pezzali nei primi anni degli 883) o al titolo dell’album d’esordio, “Naturalmente senza tragici imprevisti”, nota citazione fantozziana. «Con Le Bisce porto sul palco me stesso, le mie canzoni, i miei testi. Ho sempre detto che non avrei mai fatto parte di una cover-band, a meno che non si trattasse di un tributo agli 883. Qualche mese fa è capitata proprio l’occasione di entrate nella 0382 Band: il cantante Simone Danelli ha lasciato e così grazie all’amico batterista Umberto sono entrato in questa grande famiglia. Cerco di fare spettacolo, canto senza chitarra e per me è una novità. Sono due modi diversi di fare musica, ma ugualmente affascinanti: porterò avanti i due progetti parallelamente».

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