Non molti episodi di questa rubrica sono stati dedicati allo sport e alle sue trasmissioni. In tutti questi anni e in tutta sincerità non ho mai contato quante volte ho detto di sport e l’ho usato come metafora e pietra di paragone per dire di altro. Basta la politica ad averne depredato modi di dire, tattiche e strategie. Persino forse nel marketing credo che lo sport abbia fornito alla politica parole chiave. Eppure, ogni giorno ci sono episodi sportivi rilevanti che lo nobilitano: ciclismo, tennis, atletica, basket. E molte altre discipline costruiscono i palinsesti di Rai Sport, Sportitalia e di tanti piccoli grandi programmi di tv locali. Qui credo che vaga la pena citare Qui Studio A Voi Stadio o Top Calcio 24 del gruppo di Tele Lombardia. Dunque, si arriva alla fine sempre alla palla rotonda che rotola negli stadi di mezzo mondo a decretare il successo di uno sport come il Calcio. Peraltro a tutti i livelli: dai dilettanti ai professionisti super pagati dei campionati esteri. La Premier e la Saudi league in testa. Ma non mancano esempi anche in Spagna e in Germania. Mentre qui da noi tranne poche eccezioni gli stipendi paiono più contenuti. Fino a quando verrebbe da aggiungere. Tutto questo però non fa distogliere l’attenzione dall’evento, dalla scintilla che consente al pubblico di immedesimarsi con quell’impresa sportiva o con il campione che la compie. È un istante, penso a Jacobs il nostro olimpionico di velocità che stenta a ripetersi. Spero però che ce la faccia a ripresentarsi al massimo della forma nelle imminenti Olimpiadi parigine. C’è da dire che sono molti i campioni di un solo giorno, di una singola e irripetibile performance, esaltati, meglio eternati dalla tv e da coloro che ne narrano l’impresa. È questa l’immancabile sinergia che consente al pubblico il coinvolgimento emotivo e di immedesimazione che solo l’immagine in movimento sa consegnarci nella sua nuda verità.
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