
Questa è la settimana che va a morire sulle speranze (chissà se vane o foriere di divertimento e novità) del Ferragosto appena trascorso e sono anche i sette giorni che per molti significano la fine delle vacanze: prima della ripresa di quasi tutte le attività lavorative. Ciò vale in ogni ambito del quotidiano. Pure nei media, in quel mondo che mischia con il virtuale con il reale. In cui il verosimile diventa verosimiglianza di vita per alcuni ed invece per molti sogno. Tuttavia in mezzo come una catapulta arriva l’informazione. Ed ecco che viene avanti la complessità confusionaria di questa contemporaneità che in pochi istanti ti fa stare qui e là. Nel mondo e fuori del mondo. Ma non vale per tutti i media. La tv resta ancora il balconcino dal quale osservare, nemmeno troppo velocemente (i contenuti in rete e streaming servono a questo), da punti di vista, anche inusuali, cos’è diventata la società. A differenza della rapidità dei “social” che immancabilmente preferiscono l’interazione e il commento. L’approfondimento (che pure c’è) stanca. La sintesi è nel like o nel più o meno simpatico emoticon. La tv non consente tutto questo. Anche se ci hanno provato. Persino nelle fiction. Sto tergiversando, qualcuno potrebbe obiettare su tale piattaforma talvolta filosofica, ma senza girarci intorno cosa dovrei dire di una settimana votata al divertimentificio a tutti i costi e che in tv propone le frattaglie del passato anche recente? D’altronde, le vacanze intelligenti non le fanno solo Alberto Sordi e Anna Longhi, C’è anche il ritorno a casa che è sempre e comunque – e con tutte le buone intenzioni – un ritorno al futuro. Per intanto che queste riflessioni vanno scemando arriva come un fulmine a ciel sereno l’ingaggio americano del Palio di Siena come l’evento sportivo (solo? Ma è molto di più a mio avviso) dell’anno. Molto più delle Olimpiadi. Dunque, ancora una volta bastano i 3 minuti di una corsa, la più bella del mondo, a restringere ancor più il tempo di celebrità che qualcuno individuò in circa un quarto d’ora.
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