Non so quale tipo di risata seppellirà la televisione, ma si può, con acume critico e cognizione di causa, almeno intuire quale sarà quella che sghignazza dietro due programmi come “È sempre carta bianca” (peraltro ora sdoppiato pure per la domenica) e “di Martedì”. Le due trasmissioni d’approfondimento politico, condotte su Rete4 da Bianca Berlinguer e su La7 da Giovanni Floris, hanno scelto e non se ne conoscono i motivi di aprire la discussione politica al cabaret. La prima con l’ospitata dello scrittore – alpinista Mauro Corona, il secondo con la satira di Luca e Paolo, accompagnata dall’ulteriore “editoriale” a due tra Floris medesimo e Corrado Augias, diventato a più di ottant’anni suonati uno dei volti nuovi della rete. Insomma, tagliando via considerazioni sul fatto che sia Corona (anche lui vicino agli ottanta) sia Augias si prendono forse troppo tempo nel gigioneggiarsi e specchiarsi nella loro presunta bravura; ciò rispetto al minutaggio delle due trasmissioni tanto che a soffrirne sono poi coloro che sono chiamati, tra cartelli, servizi, interruzioni pubblicitarie, a dir qualcosa sugli argomenti del giorno e della settimana. In definitiva, tali limiti finiscono nel calderone delle opinioni sulla “qualunque”. Meglio, in tal senso, Piazza pulita di Corrado Formigli che ha aggiornato la lezione di Santoro. Del Santoro migliore di fine secolo scorso. Si diceva comunque di “È sempre carta bianca” e “Di Martedì” ed è un peccato, perché i format originari, nati in Rai, erano tutt’altra cosa. Qui, s’apre un’ulteriore pista di riflessione che invade il campo organizzativo di cosa è diventata l’emittente pubblica. Anche se fedeli a un dettato d’altri tempi in cui il privato diventa pubblico bisogna dire che diventa anche politico, più dei programmi di cui sopra, il successo della versione De Martino di Affari tuoi. Molto più vicino alla società contemporanea che le elucubrazioni di chi ha fatto il proprio tempo e non si ritira rendendo in farsa la commedia già all’italiana della vita.
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