TELEKOMMANDO

Chiuso un reality, anzi il reality dei reality, ecco che se ne apre immediatamente un altro. Per giunta quasi uno spin off di quello che è andato a spegnersi la scorsa settimana dopo sei mesi e lo ripeto: sei mesi di programmazione. Devo anche confessare che se del GF ho visto poco o nulla, per intenderci nessuna puntata intera, ma solo spicchi di daytime, nemmeno sulle reti principali, ma la sera nelle tv laterali e di riporto del Biscione, di The Couple, questo è il titolo e va in onda il lunedì sera, ho seguito solo i lanci promozionali e un pezzo dell’intervista della Blasi, tornata alla guida, anzi alla conduzione, di un programma dopo qualche tempo in cui gli impegni erano evidentemente altri. Lo stesso format, di derivazione spagnola, mi pare poco convincente con due personaggi vincolati da parentale, amicizia, affinità devono sfidarsi per raggiungere l’agognato montepremi di un milione di euro. Insomma, la linea del reality permanente resta ancora il focus di canale 5. Non che abbia molta più fortuna un genere nato in rai e defunto sulle stesse reti: il varietà. E l’ultimo in ordine di tempo a essere chiuso, su richiesta ho letto dello stesso conduttore, è Ne vedremo delle belle, andato in onda su Raiuno il sabato per meno di una manita di puntate. Eppure a condurre il gioco era nientemeno che Carlo Conti, il tocco magico non si è ripetuto dopo le gioie sanremesi e di tale e quali. Qui, non sono servite le presenze di alcune delle soubrette più iconiche della tv, né l’aver spinto troppo in là il pedale su presunte o veritieri dissapori e invidie tra le stelle. Salvo scoprire ad esempio che tra Pamela Prati e Valeria marini c’è amicizia e non rivalità. Insomma come sfatare un certo tipo di mitografia televisiva che si vuole far apparire come un tutti contro tutti. Tirando le somme non c’è da star allegri sia per chi la tv la fa e , soprattutto, per chi la guarda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA