Come i Sycamore, sempre. Quelli che il tempo non è denaro, no, ma ricchezza sì, da “spendere” facendo le cose che più ci piacciono, siano esse un lavoro su misura, una gita al giardino zoologico, o semplicemente... amare. Ingenuo? Forse. Ma alzi la mano chi, nel “sold out” del Capodanno alle Vigne di Lodi, non ha provato un pizzico di sanissima invidia per le surreali gesta dell’irresistibile e scombinata famiglia interpretata dalla compagnia teatrale il Pioppo, nel suo secondo e felice San Silvestro sul palco del teatro cittadino. Fa il tutto esaurito, la sala di via Cavour, i pochi vuoti figli giusto delle influenze costati il forfait a qualche sfortunato spettatore. Buon anno anche a costoro, ci mancherebbe, come ai pochi capaci di resistere impassibili alla sarabanda cucita da Luciano Pagetti e soci sul capolavoro Non te li puoi portare appresso, la commedia in tre atti valsa prima il premio Pulitzer ai suoi autori, George Simon Kaufman e Moss Hart, e subito dopo l’Oscar a Frank Capra per la felice trasposizione cinematografica. Un’opera all’apparenza datata (è del 1937) eppure attualissima, con i suoi riferimenti alla recessione economica, all’onnipresente (e tartassante) fisco, all’“orso russo” da osservare con timore da distanza e, perché no, anche a quel “sudario senza tasche” richiamato in tempi recentissimi da Papa Francesco, e a suo modo parafrasato dal titolo come monito a chi impegna la propria vita ad accumulare denaro, trascurando ben più importanti valori. Sul palco, per quasi tre ore, il leggiadro Pagetti danza letteralmente attorno alle vicende dei suoi giovani e meno giovani epigoni, ben calati anche fisicamente nelle rispettive parti, partecipando alla storia d’amore tra la giovane Alice e Tony, candido rampollo dei Kirby, avidi (ed aridi) alter ego dei fanciulleschi Sycamore. Il tutto, va da sé, tra mille fuochi d’artificio: quelli veri, che papà Paul prepara in casa assieme all’ineffabile De Pinna; e quelli metaforici, che tra attrici sbronze, inni alla gioia, notti in carcere, nonni saggi e imbarazzanti giochi di società scandiscono la lotta di classe, di cuori e di ideali che i Sycamore non vorrebbero nemmeno combattere, e che pure finiranno per stravincere sciogliendo il gelo nel cuore dei Kirby e facendo la felicità dei due piccioncini. Applausi, sipario e calici in mano, dunque, sul palco come nel foyer, dove l’altra grande e tenera famiglia della serata, il Pioppo, si accompagna con i lodigiani fino e oltre la mezzanotte: istantanee di un “Buon Anno!”, queste sì, che ci portiamo volentieri appresso, come augurio per un 2015 ricco di sorrisi e lieti fine.
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