«Una Bottega del divertimento
per ritrovare la voglia di teatro»

INTERVISTA Alessandro Canino è stato protagonista con Giampiero Ingrassia al teatro alle Vigne a Lodi

Nel suo curriculum c’è una carriera di attore, teatrale e televisivo, e di intrattenitore brillante, ma con il musical è la sua prima volta. Parliamo di Fabio Canino, protagonista domenica a Lodi sul palco del Teatro alle Vigne per interpretare il musical “La piccola bottega degli orrori” (ore 21, ingresso regolato dalle norme Covid), in un nuovo adattamento prodotto dal Teatro Brancaccio di Roma, curato e diretto da Piero Di Blasio. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la genesi e le particolarità di questo nuovo adattamento. Che vede Canino protagonista al fianco di Giampiero Ingrassia.

Dopo tanti spettacoli all’insegna del divertimento, questa è la prima volta in un musical. Com’è stata l’esperienza?

«Straordinaria, sia dal punto di vista umano, sia da quello professionale. Il musical è un genere di grande difficoltà, si deve cantare, recitare, e seguire un ritmo musicale anche quando si recita. I miei colleghi, prima di tutto Giampiero Ingrassia, che interpreta il ruolo del timido Seymour, sono di una bravura incredibile. Tra l’altro, la prima versione italiana di questo spettacolo, messa in scena dalla Compagnia della Rancia, è stato il primo musical italiano che ho visto; un testo divertente, vivace, grottesco, che sembra scritto ieri».

Quali sono gli elementi di attualità di questo testo?

«Nella versione che proponiamo con la regia di Piero Di Blasio, l’ambientazione potrebbe essere quella di una qualsiasi periferia di una metropoli di oggi. Audrey, la protagonista, che nel film originale, e anche nelle versioni teatrali successive, era la classica biondina americana, qui è diventata una ragazza ispanica di colore; la pianta carnivora, Audrey 2, il personaggio più grottesco, è una drag queen. Le sue apparizioni sono tra i momenti di maggior divertimento per il pubblico».

A proposito, che accoglienza avete trovato da parte del pubblico?

« Direi che ci possiamo considerare “miracolati”, i teatri sono sempre pieni, stiamo portando lo spettacolo in tutta Italia, con una tournée che si concluderà a Milano al Teatro Nazionale a fine aprile. Gli spettatori alla fine dello spettacolo ci ringraziano per aver condiviso due ore di leggerezza e divertimento, ma soprattutto per averli convinti a tornare a teatro, un’abitudine che il Covid aveva interrotto. E la cosa che mi piace di più è che la gente esce dal teatro canticchiando le canzoni che ha appena sentito. Questo è il segno più evidente del successo di uno spettacolo musicale».

E del suo personaggio cosa può dirci?

«Il signor Mushnik, il proprietario del negozio di fiori , grazie a una misteriosa pianta che, come si scoprirà, si nutre esclusivamente di sangue umano, riesce a far diventare il suo negozio il più famoso e frequentato della città. Ma c’è il rovescio della medaglia, che fa scaturire tutti gli sviluppi imprevedibili della trama, tra omicidi e risate.È il grande tema del Faust: che cosa siamo disposti a sacrificare per la fama e la ricchezza? Ma viene svolto in chiave irresistibilmente comica».

Dopo il grande successo del film di Roger Corman il musical è andato in scena in tutti i teatri del mondo.

«Certo, e anche adesso è in scena sia a Broadway, sia a Londra, con una versione più simile alla nostra. Ma quella italiana, secondo me, è la più moderna e la più divertente».

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