C’è gran fermento oltre il portone di via Cagnola: esattamente fra due settimane (alle 21 di venerdì 26 ottobre), per la prima volta in cento anni di storia il carcere di Lodi lascerà per una sera la sua sede abituale, per raggiungere il palco dell’auditorium Bpl. In occasione del centenario della casa circondariale, inaugurata l’11 dicembre 1912, la direzione carceraria ha infatti organizzato una serata benefica aperta a tutta la cittadinanza, che porterà sul palco dell’auditorium performances di musica, danza e teatro. Tieni il tempo è il titolo scelto per l’iniziativa, promossa con il patrocinio di Comune e Provincia e il sostegno della Fondazione Banca Popolare di Lodi: «Questo spettacolo è frutto della collaborazione di molte persone - spiega la direttrice Stefania Mussio - che hanno creduto nell’idea e si sono impegnate a fondo affinché si realizzasse. Se dovessi definirla in poche parole, direi che si tratta della restituzione alla città di una presenza istituzionale forte, che da cento anni fa parte del tessuto comunitario e continuerà a farlo anche in futuro. Oggi parlare di carcere è diventato quasi una moda, ma lo si fa sempre in accezione negativa, per enfatizzare problemi e criticità. Lo spettacolo di venerdì 26 sarà invece l’occasione di condividere con la città gli aspetti positivi dell’istituzione carceraria, che ha come scopo ultimo la risocializzazione dei detenuti». Un obiettivo che la direzione persegue ormai da anni, attraverso corsi, laboratori e progetti che consentono alle circa cento persone attualmente ospitate all’interno dell’istituto la possibilità di mettersi alla prova con diverse discipline artistiche. Cinque di esse parteciperanno in prima persona allo spettacolo, portando in scena una piccola rappresentazione teatrale preparata con il regista Antonio Zanoletti, allievo di Giorgio Strehler al Piccolo di Milano: «Grazie a questa esperienza - racconta Zanoletti - ho avuto conferma ancora una volta del valore terapeutico del teatro: all’inizio i ragazzi erano molto intimiditi, quasi accartocciati su se stessi; ora sono pronti a salire sul palco». Uno di loro sarà impegnato anche in una performance di breakdance, uno stile di danza che i detenuti hanno avuto modo di conoscere grazie al corso tenuto da Sabrina Pedrazzini, fondatrice della scuola d’arte Il Ramo, che “presterà” alla serata la sua compagnia di danza contemporanea. Alla colonna sonora penserà invece il sestetto jazz diretto dal pianista Antonio Zambrini, affiancato dalla voce di Martha J., docente di un corso di canto particolarmente apprezzato dai detenuti.
Il ricavato della serata sarà interamente devoluto in beneficenza, ma non in favore dei detenuti, bensì di uno dei progetti finanziati dalla Fondazione della Banca Popolare di Lodi, che da tre anni sostiene le iniziative di rieducazione messe in campo dalla direzione carceraria.
«Un impegno all’insegna della continuità» ha detto il presidente Duccio Castellotti durante la conferenza stampa di ieri mattina, cui erano presenti anche l’assessore comunale alle politiche sociali Silvana Cesani e Paolo Landi, responsabile segreteria e relazioni territoriali della Banca Popolare di Lodi.
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