Da cartello a cartello sono poco meno di diciotto chilometri. Eppure, per ragioni storiche e geopolitiche, Lodi e Crema sono sempre rimaste distanti, ognuna «arroccata» sul proprio territorio di competenza. A unirle, attraverso una sorta di «autostrada senza pedaggio», potrebbe essere però la cultura. L’idea è nata la scorsa estate quando, dopo i tagli imposti dal governo, fu ipotizzata l’unione tra le due province e potrebbe svilupparsi compiutamente nei prossimi mesi con il progetto “Lodi-Crema: la strada della cultura”, portato avanti dall’assessore Andrea Ferrari insieme a Stefania Bonaldi, candidata alle primarie del centrosinistra a Crema. «L’obiettivo è creare una provincia di fatto partendo dalla cultura - spiega Ferrari, ieri ospite al Caffè del Museo di Crema per presentare l’iniziativa -. Lodi e Crema sono città molto vicine, ma a lungo non si sono parlate. Bisogna sfruttare questa vicinanza e la cultura potrebbe rivelarsi la prima mossa vincente. L’impegno di Stefania Bonaldi, nel caso venisse eletta, è quello di isituire un tavolo di lavoro tra i due comuni. Il progetto sarà comunque sottoposto anche all’eventuale altro vincitore delle elezioni (a Crema si andrà alle urne a marzo, ndr)». Il filo rosso che unisce Lodi con i “cugini” cremaschi è soprattutto la figura di Carlo Rivolta, il grande attore scomparso nel 2008. «Ad esempio iIl film sul suo percorso artistico presentato venerdì sera a Crema ha visto la partecipazione anche del nostro comune - continua Ferrari -. Rivolta è stato un personaggio importante sia per Lodi che per Crema e proprio a partire da lui vorremmo mettere in campo progetti che avvicinino le due città». Teatro in primis: «L’idea è di iniziare una collaborazione con il Teatro San Domenico di Crema: pensiamo a spettacoli da produrre insieme anche in ottica di una razionalizzazione dei costi, sulla scia di quanto avvenuto quest’anno all’interno della programmazione delle Vigne e della collaborazione con i teatri di Tavazzano e Casalpusterlengo. Inoltre vorremmo stilare un calendario che non si accavalli e che permetta ai cremaschi di partecipare agli eventi lodigiani e viceversa».
Del resto lo “scambio” di pubblico si è rivelato uno dei punti di forza dell’ultima edizione del Festival dei comportamenti umani: «Circa il 15 per cento di spetattori di quest’anno arrivavano dal Cremasco. È un ulteriore dato che ci spinge a voler rompere questa bariera culturale tra le due città. Le idee di collaborazioni sono molteplici, e non riguardano soltanto i festival o il teatro. Tra le proposte c’è anche quella di proporre incontri letterari con autori che possano spostarsi tra le due città. E inoltre ci piacerebbe organizzare una marcia della pace da Lodi a Crema, sarebbe un bel modo per inaugurare questo nuovo rapporto».
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