Uomini e lupi. E vittime che il dolore trasforma in carnefici. Sono gli Animali notturni di Tom Ford, i personaggi del secondo film da regista dello stilista americano che sette anni fa si era rivelato alla Mostra di Venezia con il sorprendente e struggente A single man. E che ora torna a stupire con un’opera che è - se possibile - ancora più spiazzante.
Come se fosse uno dei personaggi del suo stesso film Tom Ford regista (e sceneggiatore) mette a nudo «la magica (e tragica) assurdità di un mondo che è difficile da sopportare ma è assai meno doloroso di quello reale». E per farlo filma e racconta tre storie - che in realtà sono un’unica storia - a cui se ne deve aggiungerne una quarta, che è quella del regista stesso, che compie al cinema un cammino di trasformazione che è simile a quello dei protagonisti.
Amore, desiderio, possesso, verità e bugie. Rimpianto e vendetta. C’è la storia della Susan di oggi, gallerista ricca e infelice, quella della Susan del passato giovane ancora carica di speranze (illusioni?) e c’è la vicenda raccontata da un libro, il romanzo che l’ex marito ha fatto arrivare alla donna in anteprima e che le ha dedicato. «Un libro violento e triste» che subito apparirà legato a doppio filo alla protagonista. Nelle pagine un uomo vive un evento tragico che ne trasforma irrimediabilmente l’esistenza, cancellando sogni e speranze. Presto si rivela che quello scritto dall’ex marito è un romanzo sulla vendetta, sull’elaborazione di un lutto, su una seconda possibile occasione da cogliere per rinascere. Sul rimorso per non aver fatto abbastanza per salvare chi si ama.
Basato sul libro di Austin Wright Tony & Susan quello di Tom Ford è un racconto potente e coinvolgente sulle scelte che facciamo e sulle strade che decidiamo di prendere. Un thriller ad altissima tensione ma allo stesso tempo intimo, dei sentimenti, che risolve momenti drammatici con una semplice inquadratura. Tom Ford, stilista tra i più affermati, in qualche maniera sembra voler anche fotografare i vuoti del suo mondo quando racconta l’universo fatuo di Susan e appare “politico” quando descrive un Paese in cui vincono i forti e i violenti e pagano pegno i deboli. Non ne fa comunque una questione di genere, né di ambiente o di estrazione sociale, che sia il profondo Texas o la patinata Los Angeles. Tutti condannati in egual misura.
Crudo, interpretato da Amy Adams, Jake Gyllenhaal camaleontici e da uno “spietato” Michael Shannon, Animali notturni passa dalle luci della California alla polvere abbagliante del Texas, mescolando le ombre della notte e quelle che covano in fondo al cuore dei personaggi. Dotato com’è di una bellezza formale che è “marchio di fabbrica” ma che il regista riesce a rendere viva e vibrante.
In equilibrio tra le tre storie Tom Ford non è mai consolatorio, anzi per lunghi tratti è senza speranza, e anche se la sua è una violenza quasi tutta psicologica alla fine ciò che resta in questo deserto buio dell’esistenza - in cui non si può ottenere giustizia né sfuggire ai propri errori - è la vendetta. Che comunque, quando arriva, non può cancellare i rimpianti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA