«Un grande viaggio immaginario»: si presenta così la seconda parte di “Unounoprima”, la rassegna d’essai in programma al Cinema Fanfulla (viale Pavia 4 a Lodi) in programma fino al prossimo 29 marzo. Tredici i film in cartellone, alcuni dei quali proposti in quadrupla proiezione (martedì e mercoledì alle ore 21.15, giovedì alle 16 e alle 21.15, ingresso 4 euro). «Il programma è semplicemente eccezionale - fanno sapere gli organizzatori del Cinema Fanfulla -. Una serie di film importanti, di grandi autori del cinema europeo e mondiale, vincitori di festival, opere prime e “svisti” che, a nostro giudizio, hanno la qualità necessaria per affrontare, nella pienezza della sala cinematografica, il contatto con il pubblico. E inoltre proporremo dieci prime visioni in città, non male per un cineforum». Ad aprire la rassegna (la seconda proiezione è in programma oggi, alle 16 e alle 21.15) è il film che ha vinto il Leone d’oro a Venezia 2011: si tratta del Faust firmato da Aleksandr Sokurov, opera complessa che segna la quarta e ultima parte della tetralogia del regista russo sulla natura del potere. Sokurov rilegge liberamente tanto l’opera di Goethe che quella di Mann, scegliendo l’ambientazione ottocentesca e mantenendo la lingua tedesca e l’idea tragica di fondo, per cui la condizione umana consisterebbe in un continuo errare. La prossima settimana (17, 18 e 19 gennaio) verrà invece riproposto The tree of life, il capolavoro di Terrence Malick: «Siamo consapevoli che possa risultare ostico, ma anche certi del suo valore espressivo e metaforico; uno stile speciale, poco realistico, e finalmente meravigliosamente simbolico». Il 24 gennaio (proiezione unica) sarà la volta de Il falsario, film di Stefan Ruzowitzky inserito all’interno della Giornata della memoria. Il cineforum vero e proprio riprenderà il 25 e 26 gennaio con Una separazione, opera di Asghar Farhadi e Orso d’oro a Berlino 2011. Melancholia, ultimo lavoro visionario e misterioso di Lars Von Trier, presentato all’ultimo Festival di Cannes, è in programma invece l’1 e il 2 febbraio. Si prosegue poi con A dangerous method (8-9 febbraio), One day (15-16 febbraio) e L’ultimo terrestre (21 febbraio), film firmato da Gianni Pacinotti, Gipi, che, tra il grottesco e il simbolico, trattegia un’Italia disillusa. A seguire, Tomboy (22-23 febbraio), film premiato nella sezione Panorama a Berlino, e This must be the place, l’ultima opera di Paolo Sorrentino con Sean Penn. In cartellone anche Pina (7-8 marzo), che Wim Wenders ha dedicato alla grande coreografa Pina Bausch, e l’acclamato Miracolo a Le Havre di Kaurismaki (13-14-15 marzo). La rassegna si chiuderà con Io sono Li (21-22 marzo), opera di Andrea Segre che ha riscosso ottimi consensi all’ultima Mostra di Venezia, e L’amore che resta di Gus van Sant (28-29 marzo).
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