Vittorio Vaccaro: «Le mille facce dell’attore tra jazz, spot e cucina»

Siciliano d’origine e lodigiano d’adozione, è interprete di teatro, cinema e pubblicità

Il mestiere dell’attore declinato a 360 gradi. «Ho fatto pace con me stesso: non ho più paura del giudizio e non ho più paura di osare», racconta Vittorio Vaccaro, artista eclettico che durante la pandemia si è (ri)scoperto anche musicista e gourmet. Due passioni, quelle per le sette note e per la cucina, che gli hanno permesso di «percorrere nuove strade e utilizzare nuovi linguaggi: penso che l’arte sia sperimentazione, ogni ambito in cui mi cimento è una prova che faccio principalmente su me stesso e che mi può aprire nuove collaborazioni».

Dopo tanto teatro (ultima tournée “I racconti delle città invisibili” della Compagnia Controsenso), cinema (nel 2019 è stato protagonista di “Nato a Xibet” di Rosario Neri) e aver prestato il volto e centinaia di spot pubblicitari, l’attore lodigiano ha aggiunto altri due tasselli al suo già ampio curriculum. «Alla mia età cerco di far concertare tutte le cose, una alimenta l’altra», continua Vaccaro, siciliano d’origine ma da tanti anni di stanza a Lodi, dove ha anche fondato l’Associazione Teatro Urlo e co-diretto per qualche tempo il Caffè delle arti, sede di iniziative teatrali, letterarie e musicali. A proposito di musica: «Con il mio quintetto sto portando avanti un progetto jazz: io canto e suono il sax, rileggiamo alcune canzoni italiane tra gli anni ’30 e gli anni ’60 con una nuova veste sonora. Tenco, il primo Paolo Conte, Teddy Reno… Speriamo di poterci esibire presto, abbiamo già diversi contatti, ma tutto dipenderà ovviamente dall’evoluzione della pandemia». Più recente è la creazione di un profilo Instagram, “Vitto.gourmet”, dedicato al gusto: «La cucina è un’altra mia grande passione. Sono cresciuto tra i profumi del ristorante dei miei genitori in Sicilia, per me cucinare è una forma da arte. Sulla mia pagina propongo ricette di piatti veloci che tutti possono fare ma anche ricette più complesse, con una certa attenzione all’estetica. In passato avevo collaborato con alcuni format che mischiavano cucina e letteratura». Intanto Vaccaro continua a lavorare per la pubblicità («Durante il lockdown ho girato alcuni spot aziendali a casa mia: il regista mi mandava lo script e poi mi occupavo direttamente degli aspetti tecnici») e attende una nuova chiamata per un ruolo cinematografico: «Vedremo ad aprile, molte produzioni si sono bloccate causa Covid». C’è anche altro in cantiere: un progetto che coinvolge l’intera città di Lodi. «Per ora posso svelare poco: ho studiato a fondo alcuni modelli stranieri e ho idee per rendere la città più innovativa a livello culturale. Vedremo se a tempo debito riusciremo a dare vita a questa nuova “visione” che necessità però della collaborazione di diversi partner».

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