Editoriali / Lodi
Mercoledì 19 Giugno 2024
Il rito di passaggio della maturità
e le prove per affrontare la vita
L’editoriale di Stefano Gorla
Viviamo in tempi dove scuola e maturità sono parole e contenuti non particolarmente apprezzati. Oggi in tutte le scuole secondarie di secondo grado si torna a uno dei pochi riti di passaggio rimasto ai giovani, quello dell’esame di maturità. Celebrato da racconti e canzoni ma non stimato nel senso profondo, siamo una società che punta tutto sulla performance, sulla ragion burocratica anaffettiva che è scarsamente interessata alle persone, che non si preoccupa dell’enfatizzato “io”, ma preme affinché funzionino i meccanismi di socialità che raramente aprono al “noi”, al senso di appartenenza e di comunità.
Siamo in una società dove si vuole l’apprendimento veloce, divertente, coinvolgente, meglio se rapido e immediato. Ma la scuola non è un circo e la maturità, nella scuola del cosiddetto merito con scarsa fatica, diviene sempre più anacronistica. E l’attenzione di tutti si focalizza sui contenuti dei temi e dei componimenti, inseguendo date e anniversari seppur rifuggendo il nozionismo. Ma sono queste prove di maturità? Che cosa costituisce il curriculum adatto per affrontare la vita e l’università con i suoi intrecci? Certamente la capacità relazionale è elemento centrale nella vita scolastica, come apprendere diverse lingue: la lingua della gentilezza e del coraggio, questi sono i banchi di prova di maturità; modi urbani, educazione, rispetto, capacità di guadagnare fiducia e di problem solving, duttilità e intuizione, queste sono le prove di maturità che la vita sottoporrà ai nostri ragazzi e su cui dovranno misurarsi per una buona vita dove serve anche la letteratura per conoscere gli angoli dell’anima e le vie dei sogni; le lingue moderne e antiche per misurarsi con presente e passato, le scienze per comprendere il mondo e le sue leggi. La maturità dovrebbe sancire dopo il percorso scolastico la capacità di abitare l’umano, un’avventura straordinaria che inizia con riti di passaggio e una desiderabile voglia di misurarsi con gli adulti.
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