Nessuno può sottrarsi alle nuove sfide del Lodigiano

Il commento di Enrico Sansotera, ex consigliere provinciale con delega alla pianificazione territoriale

Caro direttore, ringraziandola per lo spazio gentilmente concesso mi consenta qualche considerazione sull’interessante argomento affrontato nell’editoriale di sabato scorso e che ha suscitato alcune riflessioni.

Mi sento particolarmente coinvolto in tale contesto in quanto ho vissuto, in consiglio provinciale per sette anni, una stagione piuttosto intensa sul fronte della gestione delle questioni territoriali nonostante i problemi di una Provincia, che non torno a ricordare, ma ben riassunti dall’attuale Presidente.

Mi soffermo, in particolare, sulla visione territoriale che emerge dal dibattito.

Nel corso del mio mandato appariva molto evidente che il modello di sviluppo urbanistico a cui ci eravamo affidati in passato, fosse ampiamente superato e poco rispondente alle nuove esigenze della società, come ribadito più volte sul suo giornale ma non solo, anche nei dibatti pubblici ed in consiglio Provinciale.

Il nuovo modello di sviluppo territoriale che ho, con tanto impegno e coinvolgimento personale, data la mia formazione, provato a costruire con la collaborazione del personale del Politecnico di Milano, che colgo l’occasione di ringraziare, è frutto dell’analisi di quanto esisteva, delle questioni irrisolte, delle istanze volte alla trasformazione delle aree con e senza consumo di suolo, dalle grandi trasformazioni di livello sovra provinciale ma anche della correlazione tra i principi sui quali abbiamo fondato le basi del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Tale strumento, orientato a introdurre nuovi meccanismi di confronto, particolarmente complessi e che non credo sia opportuno ricordare in questo breve commento, risulta però molto importante per rafforzare il ruolo che il pubblico deve possedere nell’ambito di un confronto con le numerose istanze, a cui siamo spesso chiamati a rispondere, senza accantonare gli obiettivi strategici del nuovo Piano.

Condivisione che è stata totale, per non dire assoluta, anche quando nel corso del mio mandato da consigliere delegato ho dovuto confrontarmi con un nuovo presidente.

La bontà delle scelte e la massima condivisione dei principi ispiratori su cui abbiamo fondato il nuovo PTCP ha riscosso, anche da parte dell’attuale presidente Santantonio, un importante assenso e positività, tanto da essere portati all’attenzione di tutti gli attori del territorio, dai sindaci ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali.

Sottolineo questi ultimi aspetti, che non sono di secondaria importanza, perché, a differenza di quanto avveniva in passato, l’attuale pianificazione territoriale di livello provinciale, oltre ad assumere un ruolo di gestione e coordinamento delle scelte, ha preliminarmente condiviso con il territorio, indipendentemente dal colore o dell’appartenenza politica, la volontà di definire al più presto un nuovo strumento moderno, attuale ed aggiornato, capace di fornire risposte ai problemi del Lodigiano.Così è stato fatto.

Il nuovo PTCP detta le regole d’ingaggio, per usare un termine molto in voga in questo periodo, è uno strumento nuovo, con aggiornamenti normativi, individua progetti strategici, fornisce indicazioni sul consumo di suolo, stabilisce, a grandi linee, dove si possono realizzare grandi insediamenti e a fronte di che cosa, e altro ancora. È certamente una scommessa, sappiamo bene che nella pianificazione non esiste un modello “giusto”, ma oggi ancor di più, è necessario un dialogo, un confronto con tutti i soggetti che ritengono importante raccogliere le sfide da lei più volte citate e sulle quali nessuno può rimanere ai margini.

Il nostro territorio è troppo piccolo per poter affrontare ed indirizzare le grandi questioni territoriali a cui dobbiamo dare risposte, ma questo nuovo modello ha introdotto nuovi concetti di trasformazione, un nuovo modo di pensare, di confrontarsi, mi sembra abbia già innescato una positiva trasformazione della mentalità di noi lodigiani.

È stata lanciata una sfida a cui nessuno può sottrarsi, solo con l’unità di intenti e la condivisione delle scelte è possibile far funzionare questo complicato ingranaggio per garantire a tutti un futuro migliore.

Enrico Sansotera, già consigliere provinciale con delega alla pianificazione territoriale

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