Scuole di Lodi e San Martino: una vittoria che ci rende felici

Il commento del direttore Lorenzo Rinaldi

«La scuola di San Gualtero è salva» titolava «il Cittadino» sull’edizione di martedì 9 maggio. Vittoria! Siamo felici per una notizia che era attesa ma non scontata e per la quale anche il nostro giornale ha scritto a lungo, denunciando il rischio che le piccole scuole dei paesi o dei quartieri periferici vengano chiuse o depotenziate, mettendo a rischio la tenuta sociale delle comunità che le ospitano.

Abbiamo scritto tanto e in prima pagina, per tre sabati di fila, forse rischiando di annoiare, dei problemi di Lodi (San Gualtero), Corte Palasio, Senna Lodigiana, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano dove è a rischio la formazione della classe prima della scuola elementare a causa di pochi iscritti; e poi ancora dei casi di Caselle Landi, Meleti e Castelnuvo Bocca d’Adda dove è in corso un “braccio di ferro” per capire in quale scuola andranno gli alunni. E ancora, ci siamo occupati del caso di San Martino in Strada, dove a fronte di troppi iscritti alla scuola dell’infanzia (una vera fortuna in tempi di culle vuote...) il ministero dell’Istruzione non garantiva un numero adeguato di docenti, con il rischio che una dozzina di famiglie restasse a spasso.

Abbiamo scritto tanto, mettendoci la faccia, stando al fianco dei sindaci, dei cittadini interessati al problema (per fortuna tanti!) e dei parroci che hanno fatto sentire la loro voce. E qualche risultato lo abbiamo raggiunto: o meglio, il territorio, le nostre comunità lo hanno raggiunto!

A San Gualtero la classe prima della scuola primaria a settembre 2023 ci sarà, anche se al momento il numero di iscritti è leggermente inferiore a quella che dovrebbe essere la soglia minima (brutto termine burocratese) di 15 alunni. Vittoria dunque, confermata dal provveditore agli studi di Lodi Marco Fassino, dal sindaco Andrea Furegato e dalla vicesindaca Laura Tagliaferri che avevano promesso il loro interessamento e salutata con sollievo da don Renato Fiazza, parroco, che aveva percepito il rischio e coraggiosamente aveva lanciato l’allarme: se lasciamo che la scuola si spenga, si spegnerà anche il quartiere, che è invece è vivo, con tante famiglie, con un oratorio attivissimo che è il punto di riferimento per centinaia di genitori.

Vittoria anche a San Martino in Strada, dove il sindaco Andrea Torza aveva denunciato anche attraverso «il Cittadino» (e lo ringraziamo) il pericolo che una dozzina di famiglie non potesse accedere alla scuola dell’infanzia. Anche in questo caso, dopo l’interessamento del prefetto Enrico Roccatagliata, il personale è stato trovato e dunque tutti i bambini a settembre 2023 andranno a scuola.

Rimangono i grossi problemi della Bassa Lodigiana, che si sta spopolando e per la quale occorrerà pensare a soluzioni molto elastiche per garantire l’apertura delle scuole. Sperimentiamo già oggi gli effetti del calo delle nascite e andremo incontro ad altri anni difficili: ragionare con il vecchio metro di giudizio e con le soglie minime non sarà più possibile.

A meno che si decida di chiudere ottusamente un numero elevato di scuole e di far morire le comunità, costringendo le poche famiglie che fanno figli ad andare a vivere altrove.

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