Parole dipinte e dipinti ritrovati: ultimo fine settimana per visitare la mostra

A LODI Al cuore dell’esposizione, un grande quadro di Carlo Zaninelli, che era di ubicazione sconosciuta

La mostra Parole dipinte. Il libro nell’arte tra ’800 e ’900 si è aperta nella sala del museo “Ettore Archinti”, in viale Pavia 28, con la sorpresa di una non prevista new entry. Complice la passione dei collezionisti, fondamentale nella realizzazione delle rassegne curate da Marina Arensi e Vittorio Vailati e promosse da Unitre, si è arrivati appena in tempo ad arricchire il percorso con un’opera di Mosé Bianchi da Mairago: l’acquerello preparatorio al dipinto Milton, stretto dal bisogno, vende a un libraio, per sole 5 sterline, il suo poema ’Il Paradiso Perduto’, espressione della piena maturità di Bianchi, con la vena romantica storico-letteraria derivata a Brera dal suo maestro Hayez. Ma è tutta la mostra a essere punteggiata di curiosità e straordinarie presenze: un affresco di qualità sul panorama artistico del tempo tra Ottocento e Novecento, cruciale nel dialogo tra la pittura ottocentesca e i linguaggi in viaggio verso la modernità.

Un viaggio che accompagna dentro la vicenda del libro e della lettura come soggetto delle raffigurazioni, interpretata da personaggi catturati dalla magia delle pagine stampate, o da ambienti segnati dalla presenza dei libri; e lettura anche intesa con riferimento a giornali, lettere o spartiti musicali.

A quest’ultimo aspetto è legato il quadro che, insieme ad altri firmati da autori che hanno fatto la storia dell’arte nel periodo considerato, assegna alla mostra caratteri di eccezionalità. Cuore dell’esposizione è infatti il dipinto più noto del “nostro” Carlo Zaninelli, quel Maestro Giovanni Battista Pergolesi che a Milano vinse nel 1919 il Premio Gavazzi: uno scenografico quadro dalle imponenti dimensioni di 120x140 cm, reperito grazie a un intrecciarsi di circostanze presso una collezione privata pavese, considerato “di ubicazione sconosciuta” anche nell’importante catalogo della mostra Ottocento Novecento curata nel 2007 da Sergio Rebora nello spazio oggi divenuto Bipielle Arte. La mostra ottempera dunque al requisito, irrinunciabile anche se troppo spesso disatteso, di aggiungere un tassello agli studi, alle ricerche e alle conoscenze già note. E di proporre solo opere di qualità al pubblico, che qui trova anche dipinti di Eleuterio Pagliano, Vespasiano Bignami, Giovanni Sottocornola, Noel Quintavalle, Osvaldo Bignami, Giovanni Maria Mossa, Alina Marley, Vito Vaccaro, Angelo Monico, Renato Fasoli, Angelo Galbiati, Giotto Sacchetti, Aurelio Craffonara e Angelo Cantù, oltre a una scultura di Ettore Archinti.

(fino all’8 dicembre. Sabato 10-12,30 e 16-18,30; domenica 16-18,30; su appuntamento tel. 329-2037052. Visite guidate gratuite alle 16,15 di ogni sabato e domenica).

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