San Colombano, tutti con il naso all’insù per scoprire il volo degli uccelli migratori

La collina è un luogo privilegiato per ammirare le rotte dei rapaci e di altri volatili insieme ai volontari delle associazioni

Mattina e pomeriggio, tempo permettendo, con il naso all’insù. Agosto e settembre regalano agli appassionati di ornitologia e bird watching delle giornate da non lasciarsi sfuggire: cogliere l’occasione per vedere e fotografare rari uccelli in volo sulle rotte migratorie non è mai stato così facile. Il merito è del Parco della collina di San Colombano al Lambro, del Grol, del Gheppio di Miradolo e del Picchio verde di San Colombano che anche quest’anno propongono tra le colline del Lambro e Inverno e Monteleone dei programmi di bird watching condotti da esperti ornitologi. Grazie al supporto di questi ultimi anche semplici amatori potranno essere in grado di intercettare il volo, tra gli altri, anche del falco pecchiaiolo, dell’ibis sacro, delle cicogne, dell’upupa, il gruccione, la poiana, il nibbio e osservarli mentre migrano da Nord verso caldi lidi del Mediterraneo. «È tutto pronto per il 20esimo Campo Migrans “Giovanni Leporelli” edizione 2024, siamo partiti il 17 di agosto e non ci fermiamo prima dell’8 settembre - dice il presidente del Grol, gruppo ricerca ornitologica del Lodigiano Ivano Adami -. Si tratta di un campo sulla migrazione autunnale dei rapaci, soprattutto falchi pecchiaioli, che dai siti di nidificazione del Nord Europa scendono lungo l’Italia per andare in Africa, dove fanno lo svernamento. Nello specifico, San Colombano si inserisce in una rotta che da Ponti sul Mincio va alla Valle Stura facendo della nostra una posizione privilegiata per osservare i rapaci. Le nostre postazioni si trovano al Pomo Granino, vicino alla Madonna dei Monti a San Colombano, l’altra è alla Madonna del Rocchetto a Monteleone». Dopo la metà di agosto fino ai primi di settembre ogni giorno dalle 9 fino alle 19 di sera sulle colline gli appassionati osservano e fotografano tutto ciò che passa con binocoli, cannocchiali e macchine fotografiche per documentare e individuare le varie specie in volo. «Agli eventi possono partecipare tutti quanti, l’intento è quello di coinvolgere più persone possibili e far godere tutti di questo spettacolo che passa sopra le nostre teste senza che noi ce ne accorgiamo» termina Adami, che di recente ha avvistato il falco di palude, il nibbio bruno, cicogne nere, due solo domenica 18 agosto, e quelle bianche, circa 50 avvistate sabato 17 agosto.

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