Tra l’Adda e il Po: la valorizzazione del patrimonio verde e la via delle due ruote: occhi puntati sui fiumi
Tutti gli interventi previsti per migliorare i collegamenti e vivere la natura
Dall’avvio del cantiere della ciclo via Venezia-Torino, alla rinaturazione del fiume Po, fino alla messa in sicurezza dei ponti di collegamento: il Basso Lodigiano racchiuso fra Po e Adda è al centro di una serie di interventi che non solo miglioreranno le connessioni al suo interno, ma lo metteranno in relazione con altri territori, andando a valorizzare uno dei suoi punti di forza: l’ambiente fluviale.
«Molti dei progetti di cui si è discusso a lungo stanno prendendo forma qui nel territorio - ha spiegato il sindaco di Caselle Landi Piero Luigi Bianchi -: il Basso Lodigiano, camminando insieme, come territorio, con una sua identità, può raggiungere grandi risultati e fare il bene delle sue comunità».
Per quanto riguarda la ciclo via, i lavori da circa 12 milioni di euro, finanziati da Regione Lombardia, sono in partenza: si sta approntando il cantiere, che è a cura di una ditta bergamasca. Il progetto, presentato a Caselle Landi a inizio novembre, prevede la realizzazione di 54 chilometri di ciclo-via fra San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Corno Giovine, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Maccastorna, Crotta d’Adda, Spinadesco, Gerre Caprioli, Stagno Lombardo. Nel suo complesso il percorso cicloturistico, che nasce da uno studio del professor Paolo Pileri e della sua squadra del Politenico di Milano, si sviluppa per circa 700 chilometri prevalentemente sugli argini del Po.
Poco più di una settimana fa, a Caselle Landi, è stato presentato inoltre il Piano di Rinaturazione del Po, un progetto dal valore complessivo di 357 milioni di euro, finanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’Europa infatti ha premiato il piano avanzato dal Ministero della Transizione Ecologica, oggi Ministero dell’Ambiente, che vede in prima linea l’Autorità di Bacino. Il soggetto attuatore è però l’Agenzia interregionale per il fiume Po (AiPo) che, insieme agli altri enti coinvolti, progetta e coordina i 56 interventi previsti lungo il Grande Fiume nelle diverse Regioni. Fra questi ci sono anche quelli che toccano l’asta lodigiana del Po (Senna Lodigiana, San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Caselle Landi, Castelnuovo). Gli interventi riguardano la riapertura di meandri per favorire il deflusso idrico, la riforestazione con essenze autoctone e il controllo delle essenze alloctone.
A Castelnuovo Bocca d’Adda, nelle scorse settimane, i rappresentanti di Aipo, Regione Lombardia e Comune hanno compiuto un sopralluogo per monitorare i progetti di messa in sicurezza dei ponti castelnovesi sul Gandiolo.
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