La rivoluzione green. Lavori verdi, cresce la domanda

Le nuove professioni fanno della sostenibilità ambientale il loro focus

Avanti tutta con i green job, le nuove professioni che fanno della sostenibilità ambientale il loro focus o le professioni tradizionali con un approccio innovativo rivolto al mondo green. Ogni tre nuove assunzioni, una riguarda un green job. Sono i dati che emergono nella sezione dedicata alle professioni verdi all’interno del rapporto GreenItaly 2022 di Symbola e Unioncamere.

Il contesto è decisamente favorevole allo sviluppo della green economy, che nel corso del 2021 ha accelerato ulteriormente con 531mila imprese che nell’ultimo quinquennio (2017-2021) hanno investito sulla sostenibilità. Rispetto ai 5 anni precedenti (2014-2018) l’aumento è del 51 per cento. Complessivamente in Italia i green job sono 3,1 milioni, il 13,7 per cento degli occupati totali, e nel 2021 l’incidenza dei contratti green sul totale delle nuove attivazioni di contratti è del 34,5 per cento, in lievissimo calo rispetto al 35,7 per cento del 2020, attestando però un dato ormai consolidato secondo cui un terzo delle nuove assunzioni avviene in questo ambito. Nel 2021 sono state 1 milione 600mila 460 in tutta Italia le nuove attivazioni di nuovi contratti green, con una crescita del 38 per cento rispetto all’anno prima. La Lombardia è la prima regione per numero di imprese che effettuano investimenti green e per contratti stipulati nell’ambito dei green job. Le imprese che hanno investito nel 2021 in green economy e tecnologie green sono 90mila 520. La prima provincia in Lombardia è Milano con 30mila 799 imprese, in testa anche alla classifica nazionale. A livello regionale, Lodi chiude con sole 1.454 imprese (su sole 14mila imprese attive, però). Anche nei green job la Lombardia vanta il primato nazionale con 367mila 040 nuovi contratti green, trainata da Milano con 161mila 850 nuove attivazioni, prima provincia in tutto il Paese. Lodi resta fanalino di coda regionale con 5mila 412.

Rispetto alle aree d’assunzione, a livello nazionale, i green job valgono la maggioranza dei nuovi contratti in diversi segmenti. Nella progettazione, ricerca e sviluppo, più di 8 contratti su 10 riguardano green job, ben l’85,3 per cento contro il 14,7 delle altre professioni tradizionali, e lo stesso accade nell’area logistica-direzionale con l’80,2 per cento, nelle aree tecniche con il 78,6 per cento, nel marketing e comunicazione con il 78 per cento. Il rapporto è ribaltato in altre aree: nell’amministrazione solo l’11,8 per cento dei nuovi contratti si orienta ai green job, nella vendita e assistenza ai clienti il 12 per cento, nella produzione di beni o erogazione di servizi il 18,5 per cento, nell’area della direzione e dei servizi generali il 23,7 per cento.

Da questi dati appare evidente come i green job hanno una netta predominanza in tutte le aree a più alto valore aggiunto, aspetto che trova una conferma incrementale nelle diverse edizioni dell’indagine, «per cui si può affermare che i green jobs si configurano come un driver strategico per la crescita e lo sviluppo delle imprese moderne». Anche per questo motivo i green job sono rivolti a laureati nel 15,2 per cento dei casi (contro il 12,9 per cento dei contratti rivolti alle professioni non green), a figure con una specifica esperienza nella professione per il 25,1 per cento dei casi (20,2 per cento per le altre figure) e con un’esperienza nello stesso settore per il 48,9 per cento dei nuovi contratti green (contro il 45,6 per cento dei nuovi contratti non green). La difficoltà di reperimento è un fattore di freno anche rispetto ai green job, come a tutte le ricerche di personale qualificato, e raggiunge il 40,6 per cento delle offerte di lavoro da parte delle aziende. Proprio per le caratteristiche delle figure cercate, sono ritenute «molto importanti» alcune competenze trasversali, soft skill che per alcune posizioni di fatto sono uno standard. Così è per la flessibilità e l’adattamento, ritenuta fondamentale nel 64,6 per cento delle posizioni aperte, per la capacità di lavorare in gruppo nel 50,7 per cento, nella capacità di lavorare in autonomia nel 44,5 per cento dei casi e nella capacità di risolvere problemi nel 43,6 per cento dei casi, queste ultime due caratteristiche nettamente più ricercate nei green job rispetto alle professioni tradizionali.

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