L’ennesima discussione. Le urla nella notte nell’appartamento, al secondo piano, di un’elegante palazzina in viale della Resistenza a Landriano, nel Pavese. Poi, al culmine del litigio, il raptus omicida: Marco Malabarba, 39 anni, operaio, si precipita nella cucina di casa, apre un cassetto, afferra un coltello e si scaglia contro la moglie, ferendola al collo. Tiziana Rizzi, 36 anni, impiegata, muore per la gravissima ferita e il sangue perso. In casa, anche il figlio della coppia, un bimbo di due anni.
C’è un nuovo macabro capitolo nell’ormai lunghissimo libro delle tragedie familiari che vedono sempre più donne vittime dei loro mariti e compagni. Un altro terribile episodio è successo ieri mattina in un centro che ha più di 7mila abitanti e si trova al confine con il Lodigiano. Una follia omicida, quella che ha mosso la mano di Marco Malabarba facendogli vibrare la coltellata mortale alla moglie, che si è scatenata dopo un nuovo litigio. Il dramma si è consumato poco dopo le cinque del mattino. Dopo aver accoltellato a morte la moglie, Marco Malabarba ha preso con sé il bambino, è corso fuori e ha raggiunto l’abitazione dei suoi genitori, ai quali ha raccontato cosa era successo. Il padre, quasi incredulo nell’ascoltare le parole del figlio, ha chiamato il 118 e ha telefonato al consuocero per avvisarlo. A quel punto il papà della vittima si è precipitato nell’appartamento di viale della Resistenza, proprio mentre giungevano anche i soccorritori del 118 assieme ai carabinieri.
Purtroppo ormai non c’era più nulla da fare per la giovane mamma. Marco Malabarba è stato accompagnato prima in caserma e poi in carcere. L’uomo è in stato di fermo per omicidio. Saranno i nonni, per il momento, ad occuparsi del figlio.
I due coniugi erano appassionati centauri e iscritti ad un’associazione sportiva per motociclisti. E ieri era sotto choc il mondo dei bikers lodigiani. «Per diverso tempo Marco e Tiziana venivano con noi nelle diverse manifestazioni organizzate, prima di avere un figlio – spiega Matteo Toffanin, presidente del motoclub Ctbk di Inverno Monteleone, un sodalizio che unisce anche diversi centauri lodigiani – erano molto conosciuti e non so proprio spiegarmi cosa possa essere accaduto. È una tragedia che lascia senza parole».
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