«Se il paradigma della cultura contemporanea è che tutto è merce, anche la concezione del lavoro non sfugge a questa logica», ha affermato Ernesto Danelli, presidente dell’Azione Cattolica di Lodi, che ha continuato: «Tuttavia il lavoro è innanzitutto esperienza umana, evento di senso dell’esistenza, e una società autenticamente umana riconosce le dimensioni fondamentali del lavoro: quella personale, comunitaria e teologica».
Partita da via Haussman e diretta verso la chiesa parrocchiale di Sant’Alberto a Lodi, la veglia itinerante «Strada Comune» ha voluto riflettere sui problemi legati alla crisi economica.
L’iniziativa è partita da tutte le realtà cattoliche operanti nel territorio lodigiano e impegnate, seppure in campi differenti, nel sociale: Ufficio Problemi Sociali della diocesi di Lodi, Caritas Lodigiana, Ufficio Pastorale Giovanile, Acli, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Mcl, Masci, Movimento Focolari, Rinnovamento nello Spirito, Meic, Lavoratori Credenti.
Numerosi gli intervenuti. C’erano Mariano Peviani e Gianpaolo Colizzi rappresentavano la Provincia e il Comune di Lodi. C’erano gli esponenti del mondo sindacale tra cui Domenico Campagnoli segretario della Cgil; gli esponenti del mondo imprendiale tra cui Vittorio Boselli di Confartigianato, Luca Mariani dell’Unione Artigiani, Galluzzi dell’Ascom della Bassa, Federica Pasinetti segretario della Camera di Commercio. Presente anche Mauro Soldati segretario provinciale del Pd del Lodigiano.
E, tra i sacerdoti, c’erano monsignor Iginio Passerini vicario generale della diocesi di Lodi, don Peppino Barbesta dei Lavoratori Credenti, don Davide Scalmanini della Caritas Lodigiana, don Angelo Manfredi della Pastorale Giovanile diocesana, don Gianfranco Pizzamiglio delle Acli lodigiane, don Mario Marielli dell’Mcl, don Vincenzo Giavazzi dell’Azione Cattolica, don Carlo Granata del Rinnovamento dello Spirito, don Giancarlo Marchesi parroco di Sant’Alberto.
Slogan della marcia, che ha visto come luogo di partenza una via simbolica per il mondo del lavoro dove hanno sede Camera di Commercio e Regione Lombardia, è stato: «Insieme contro la crisi, per il bene comune verso un’economia a servizio dell’uomo».
Un cammino di riflessione interrotto da alcune brevi soste in cui gli 8 rappresentanti delle associazioni aderenti all’iniziativa hanno esposto la propria visione della crisi prospettando una reazione unitaria a un problema comune. «La solidarietà deve essere applicata oggi al mondo dell’economia e della finanza investendo nell’ambito familiare e nel rapporto con i migranti, all’insegna della responsabilità, della giustizia e della carità», queste le parole di Franca Betti delle Acli.
A fianco dell’Acli sono così intervenuti i rappresentanti di Azione Cattolica, Movimento Cristiano Lavoratori, Rinnovamento nello Spirito, Movimento dei Focolari, Fraternità di Comunione e Liberazione, Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) e Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani).
Uniti nell’organizzazione della veglia, anche l’Ufficio per il problemi sociali della diocesi, la Caritas, l’Ufficio per la pastorale giovanile e Il Cittadino hanno partecipato all’iniziativa. Arrivata alla meta, la marcia si è arrestata all’interno della chiesa di Sant’Alberto, dove monsignor Iginio Passerini, vicario generale della diocesi, ha presieduto la Messa.
«In questo momento di crisi non possiamo, come credenti, rimanere in ordine sparso, ma abbiamo il dovere di convergere e favorire la coesione sociale», ha affermato monsignor Passerini, che ha aggiunto: «Una volta insieme, non possiamo stare in silenzio di fronte al dramma di tante famiglie in difficoltà e all’incertezza del futuro offerta oggi ai giovani». Al termine della Messa, un rappresentante dell’Acli ha letto il «Documento etico dell’iniziativa Strada Comune», incentrato sulla necessaria cooperazione tra le diverse associazioni e istituzioni del territorio al fine di affrontare insieme l’urgenza primaria, quella occupazionale.
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