«Meglio la Città metropolitana, anche per una questione di tempistiche: il discorso con Crema comporterebbe altre procedure e tempi lunghi».Agostina Marazzi - sindaco di Abbadia Cerreto al primo mandato, impiegata all’ufficio di segreteria del comune di Vizzolo Predabissi - dice che il rapporto dei cerretesi con Crema è sempre stato buono, ma che la Città metropolitana, considerate le trattative in corso e l’orientamento della Regione, è «un’opportunità che è meglio non farsi sfuggire».
Paura di perdere il treno? Ormai non faremmo più in tempo a partecipare alle elezioni del Consiglio metropolitano, venerdì scorso lo ha detto anche il vicesindaco della Città metropolitana, Eugenio Comincini, all’incontro promosso dall’Assemblea del Lodigiano…«Non è solo una questione di tempistiche, a Milano siamo legati da ragioni storiche. E poi non si possono non considerare le occasioni di crescita che Milano ci offrirebbe. Però anche il discorso della tempistica è importante. Con la Città metropolitana è in corso da tempo una trattativa e nel disegno degli otto cantoni siamo già con Milano, è un fatto che agevolerebbe le procedure».
Come saprà si sono due correnti di pensiero sulle conseguenze dell’eventuale ingresso del Lodigiano nella Città metropolitana: la prima sostiene che della metropoli finiremmo per diventare la periferia, per non dire “la discarica”; la seconda che della metropoli saremmo il giardino, “il polmone verde”, e che per questo avremmo un futuro radioso. Lei cosa dice?«Non credo che la Città metropolitana ci abbandonerebbe o ci tratterebbe male. Anzi, sono anch’io propensa a pensare che saremmo l’area verde della metropoli e che anche per questa ragione Milano avrebbe per noi la dovuta considerazione».
Perché dice “anche per questa ragione”? Quali altre ragioni immagina?«Siamo stati una provincia, abbiano una nostra struttura ed abbiamo sviluppato competenze. Milano non potrebbe non tenerne conto. Sarebbe un problema se non ne tenesse conto. Avere degli uffici periferici è importante, parlare con funzionari di Milano sarebbe difficile. Ma credo che Milano questo lo capirebbe. Quel che è certo è che stiamo vivendo una fase non facile del nostro percorso».
Teme che il territorio possa dividersi?«No. Noi siamo terra di confine e, come le dicevo, abbiamo buoni rapporti con Crema. Ma se facciamo delle valutazioni razionali ci diciamo che è verso la Città metropolitana che conviene andare. E sono fiduciosa sul fatto che alla fine ci sarà una condivisione generale sull’obiettivo».
Ma i suoi concittadini cosa pensano?«Ho scambiato con loro qualche idea. Non c’è una preferenza netta per Crema o per Milano. C’è chi preferirebbe un’intesa con Crema per questioni culturali e territoriali, e c’è chi tornerebbe volentieri con Milano immaginando le tante opportunità offerte dalla Città metropolitana. Diciamo che sull’argomento i cerretesi sono un po’ divisi».
Immagino che li conoscerà tutti…«Sì, ci conosciamo tutti e tra noi c’è una certa armonia. Siamo un piccolo borgo, è vero. Ma vorrei dire che per quanto piccoli ci siamo. Il nostro è un paesino in cui tutto sommato si riesce a lavorare. Pur con tutte le problematiche che ci sono, sono contenta di governare il mio paese di nascita. Nel momento che ho preso questo impegno ho voluto sempre portarlo avanti nel migliore dei modi, nell’interesse della mia comunità. E m’impegnerò sempre di più, non sarà facile ma io ci credo molto in quello che sto facendo».
Nonostante “tutte le problematiche”, appunto…“Negli ultimi tempi sono cambiate tante cose. L’altro giorno, solo per fare un esempio, abbiamo avuto l’assemblea sulla nuova raccolta dei rifiuti e mi sono una volta di più resa conto di come sia difficile far capire ai cittadini che determinate cose vanno fatte nell’interesse della comunità. Fare una raccolta dei rifiuti corretta comporta un costo inferiore di smaltimento, ma se uno non vede il risparmio in bolletta storce il naso».
Come procede l’Unione di comuni Oltre Adda Lodigiano?«È sicuramente impegnativa, faticosa. Siamo quattro realtà una diversa dall’altra, ciascuna con proprie problematiche, Crespiatica voleva recedere poi invece è rimasta, strada facendo stiamo cercando di capire dove migliorare e come intervenire».
Ma i cittadini come vivono l’unione?«Fanno un po’ di fatica ad accettarla, è cambiata la dislocazione dei servizi, è come se fosse stato loro tolto qualcosa. Stiamo lavorando molto su questo per migliorare».
Senta, cosa voterà al referendum costituzionale?«Voterò sì e credo che probabilmente le riforme passeranno».
Le piace Renzi?«Una scossa l’ha data e ha preso in mano la situazione. Con tutte le difficoltà che ci sono sta facendo un discreto lavoro».
Ma era necessario cancellare le Province?«Noi lodigiani abbiamo fatto tanta fatica per avere la nostra. Avere un ente a portata di mano era importante. Però, in linea generale, è difficile capire subito il valore delle riforme, ci vuole del tempo».
Abbadia rimpiangerà la Provincia di Lodi?«Ho iniziato a fare il sindaco proprio mentre era in corso il cambiamento delle Province, però da quanto mi dicono i miei predecessori i rapporti con la Provincia di Lodi sono stati buoni e la collaborazione non è mancata».
Ma dalla Città metropolitana cosa potrebbe aspettarsi Abbadia?«Penso che i miei concittadini dalla Città metropolitana si aspettino più attenzione verso alcune situazioni che ora, date le difficoltà della provincia di Lodi, non sono facili da gestire. Penso al trasporto e all’assistenza delle persone disabili, al taglio dell’erba, allo spazzamento della neve. Sono servizi essenziali per i quali i comuni in questa fase si sono impegnati, ma sarebbe importante poterli avere ancora garantiti da un ente intermedio».
Forse potrebbe arrivare anche una spintarella al turismo, o no?«Ogni tanto arrivano qui gruppi di milanesi che restano affascinati dal nostro territorio, dalla nostra bellissima abbazia, dal verde qui attorno. Noi sul fronte del turismo ci stiamo impegnando molto».
In che modo?«Cercando di valorizzare il nostro patrimonio storico. Recentemente, grazie a fondi europei e fondi Cariplo, abbiamo ristrutturato un mulino intorno al quale intendiamo promuovere una serie di attività: il funzionamento è stato affidato alla cooperativa Il Borgo, che gestisce anche il flusso di persone, lavora molto con le scolaresche e sta cercando di aprire nuovi scenari. Ha parlato anche con il parroco per promuovere altre attività in favore del territorio e dell’abbazia».
E della riforma del Senato cosa dice? Consiglieri regionali e sindaci riusciranno a conciliare i loro impegni?«Forse per i sindaci non sarà facile, però va detto che chi sta sul territorio conosce meglio le problematiche delle specifiche realtà. Significa che su alcune decisioni si potrebbe seguire una stessa linea a vantaggio di tutti gli altri amministratori pubblici. Spesso si fanno delle leggi che al lato pratico sono difficili da applicare. Penso che la riforma potrà dare risultati positivi, poi vedremo come sarà attuata».
Fiduciosa sul futuro del Lodigiano?«Sul futuro del Lodigiano ci voglio credere. Dobbiamo crederci tutti, ognuno con le proprie forze. Solo così il Lodigiano potrà diventare una terra sempre più ricca sotto ogni aspetto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA