Lodi, è morto monsignor Fogliazza

Una vita spesa per la fede e nella fede, a servizio della dottrina e della cultura, dell’arte e dell’incontro tra il Cristianesimo dell’Occidente e quello d’Oriente. Se n’è andato ieri sera, all’età di 79 anni, monsignor Virginio Fogliazza, figura di spicco della diocesi lodigiana, per venticinque anni impegnato nella diocesi di Prato, poi storico parroco di San Gualtero e anche apprezzato direttore del Museo diocesano d’arte sacra.Aveva iniziato a manifestare sintomi di malessere lo scorso ottobre, ma le sue condizioni di salute sono andate via via peggiorando con il passare dei mesi. Fino all’ultimo respiro, intorno alle 19 di ieri, nella clinica Ancelle della Carità di Cremona dove era ospite da lunedì, dopo aver passato un altro periodo di ricovero in una struttura di Piacenza. Al suo capezzale c’erano il fratello e la sorella, le due nipoti e gli amici di sempre che hanno seguito monsignor Fogliazza in tutto il suo cammino di fede nel Lodigiano e oltre. Nato a Santo Stefano Lodigiano il 3 ottobre 1932, quinto di sei figli, apparteneva a una famiglia profondamente religiosa. Un fratello - don Attilio - era pure diventato sacerdote, morendo come parroco di Massalengo. A sua volta monsignor Fogliazza, dopo aver frequentato gli studi filosofici e teologici al seminario vescovile di Lodi, è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 1956 per poi essere nominato prima vicario parrocchiale a Sant’Angelo Lodigiano (nel settembre 1956), poi a Casalpusterlengo (nel luglio 1957) e a Paullo (dal giugno 1961 all’agosto 1966). In quel frangente della sua vita decise di lasciare la diocesi di Lodi per andare a prestare la propria opera a Prato, la cui diocesi scarseggiava di sacerdoti. A Prato sarebbe rimasto venticinque lunghi anni, prima come parroco a Maliseti (dall’ottobre 1966) e poi di Santa Maria della Pietà (dall’ottobre 1975 al settembre 1990). Intense le sue attività in Toscana, alcune delle quali gli sopravvivono, come una moderna casa di riposo per anziani e la Libera Università di Promozione culturale.Pur essendo geograficamente lontano dal Lodigiano, rimaneva legatissimo alla diocesi di San Bassiano e non esitava a condividere con alcune parrocchie della nostra terra alcune iniziative originali, quali la disponibilità di un grande caseggiato (“le Cantine”) che aveva affittato in Valle d’Aosta, a pochi chilometri dal Passo del Gran San Bernardo.Negli anni Novanta era tornato nel Lodigiano, e lo avevano nominato prima amministratore parrocchiale a Cornovecchio (dall’ottobre 1990 al giugno 1992) poi a Meleti (dal luglio 1991 al giugno 1992).Era stato quindi nominato parroco della parrocchia dei Santi Filippo, Giacomo e Gualtero in Lodi nel settembre 1992, dove è rimasto fino al 2007. A San Gualtero aveva messo a frutto tutte le sue grandi qualità, dispiegate in decine di attività e iniziative di carattere pastorale e culturale. Erano di casa il vescovo Rino Fisichella oggi alla guida di un prestigioso dicastero vaticano e l’altrettanto noto vaticanista Giuseppe De Carli.A metà degli anni Novanta risale anche il suo incarico come direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra che ha tenuto fino al 2009, creando intorno all’istituzione un piccolo cenacolo, un luogo di scambio e di incontro tra la cultura iconografica del cristianesimo d’Occidente e quello d’Oriente. Centinaia furono gli appassionati dell’arte che ruotarono sul Museo grazie all’inarrestabile attività di monsignor Fogliazza.Una cultura vasta la sua, figlia degli studi prima in sociologia all’Università Cattolica di Milano, poi con il perfezionamento in teologia alla Pontificia Università Lateranse e i successivi studi filosofici e in scienze sociali. A San Gualtero aveva contribuito a far nascere il centro culturale “La Cattedra” e ad avviare un gemellaggio con il paese palestinese di Taybh. Il 3 marzo 2002 gli era arrivata la nomina ad Archimandrita del Patriarcato di Antiochia da parte del patriarca della Chiesa Greco Melkita, Sua Beatitudine Gregorio III, che poi lo aveva anche nominato Priore della Luogotenenza d’Italia. Gli strettissimi legami di amicizia e di stima che intratteneva con Gregorio III fecero conoscere alla diocesi uno spaccato unico della Chiesa orientale. Lasciata Lodi dopo aver raggiunto i 75 anni e ritiratosi nella casa paterna, al Chiavicone di Santo Stefano Lodigiano, con l’aiuto dei nipoti vi aveva fatto realizzare una bella chiesetta appunto in stile orientale. In “pensione” aveva prestato la sua opera pastorale in diocesi di Piacenza e dal marzo 2009 era amministratore parrocchiale di Maccastorna. E l’estremo saluto a monsignr Fogliazza sarà celebrato domani mattina, martedì 21 febbraio, alle ore 10, proprio nella piccola chiesa parrocchiale di Maccastorna, come richiesto dalle sue ultime volontà.

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