Lo studio delle lanche fatto dagli studenti del Cesaris è diventato un volume edito dallo stesso Istituto d’istruzione superiore di Casale con il contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi. Per il Cesaris non è una novità, e anzi è solo l’ultima conferma di un’esperienza ormai trentennale dell’Istituto «siglata negli anni passati anche da pubblicazioni a convegni e congressi nazionali del settore in cui erano stati presentati lavori molto originali e apprezzati dalla comunità scientifica», come ha ricordato la dirigente scolastica, Maria Teresa Cigolini. Negli anni passati alcuni fiumi e parchi acquatici, a partire dai fiumi del nostro territorio Adda, Po e Lambro, sono stati esaminati dagli studenti del Cesaris, che hanno costituito una banca dati di fatto, a disposizione di chi necessiti di supporto scientifico per spunti intuitivi o per progetti, ma anche semplicemente «per chi meglio voglia conoscere la nostra terra», partendo da dati e ricerche metodologicamente corrette. In questo caso la classe quinta A del corso Chimico ha eseguito il lavoro sotto la supervisione e con la cura dei docenti Francesca Argenziano, Maria Marta Campelli, Giancarlo Frigoli, Patrizia Sartori e Alessia Cattaneo. Oggetto dello studio sono state le lanche, meandri fluviali abbandonati che in provincia di Lodi si incontrano: a Zorlesco quelle del Brembiolo, studiate dal Cesaris dal punto di vista chimico, e quelle dell’Adda a Soltarico, analizzate secondo l’Indice biotico esteso, indicatore di purezza che si basa sul riconoscimento degli esemplari della comunità degli invertebrati. Per la Fondazione Comunitaria, il vicepresidente Claudio Stefanelli ha ricordato «l’impegno accordato negli anni alle tematiche ambientali, nonostante l’ingente investimento su temi sociali e parzialmente sulla conservazione dei beni artistici siano stati molto ampi».
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