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Mercoledì 09 Novembre 2022
Dj Navi, il cantante che compone rap: «Così mi sento libero e vinco la malattia» VIDEO
La sua terapia contro la distrofia muscolare è la musica, una passione che può sviluppare alla Danelli di Lodi
Canta e compone musica. Così, dice lui, «vinco la timidezza e mi sento libero». Ivan Calvaruso, in arte Dj Navi, 28 anni, di Tavazzano, affetto dalla distrofia muscolare Duchenne, sta quasi per far uscire il suo primo disco. Questo dopo essere arrivato terzo, con il suo amico Andrej Gusmeroli, al “Disabili Abili Fest” di Firenze, nel 2017.
Quando inizia a parlare, non c’è bisogno di fare domande. Sa cosa deve dire lui, ha le idee chiare. Dj Navi è un fan di Lorenzo Jovanotti e soprattutto della sua canzone “Mi fido di te”, è andato anche a due suoi concerti. «Anch’io - dice - adesso ho imparato a fidarmi. La musica per me è terapia. È l’unico modo che ho per essere libero».
«La musica per me è terapia. È l’unico modo che ho per essere libero»
Incontriamo il giovane al Centro diurno Danelli che frequenta dal 2015, di fianco al suo educatore Davide Andreoni. Per capirsi, tra loro, basta uno scambio di sguardi. «Il nostro - annota Andreoni - è un prendere e dare, reciproco. Noi condividiamo». «Non so neanche dire quante canzoni abbiamo scritto - dice il cantante -, sono tantissime. Mi vengono in mente i testi, il mio terapista mi aiuta e le scriviamo insieme». Ivan è la mente e il terapista il braccio. Prende ossigeno a boccate dal respiratore portatile, prima di parlare. Non potendo più camminare, ha allenato così tanto il cervello «che se andasse all’università - dice la coordinatrice Cristina Buttignoni - imparerebbe tutti i libri a memoria». «Nelle mie canzoni tratto il tema dell’amicizia e affronto i problemi - dice -. Adesso ho intenzione di fare il mio primo Cd». Dentro ci saranno anche le canzoni scritte con dj Gusma. «I primi anni di malattia ero triste - ammette -, adesso mi sono rassegnato e dico: va bene, sono contento lo stesso anche così. Trovo degli altri modi per affrontare bene la vita». Gli altri modi sono «la musica, le mie idee e la scrittura».
«I primi anni di malattia ero triste, adesso mi sono rassegnato e dico: va bene, sono contento lo stesso anche così. Trovo degli altri modi per affrontare bene la vita».
Prima che esplodesse la pandemia Ivan aveva preso i contatti con Toro seduto, un rapper di Varese che ha la sua stessa malattia e organizza anche le gare di corsa con la carrozzina. «Avremmo dovuto scrivere una canzone insieme, poi è arrivato il Covid e ha fermato il progetto - dice - ma voglio riprenderlo». Ivan , tra l’altro ha iniziato anche a dipingere con il caschetto e a rappresentare delle storie a fumetti, con l’aiuto del suo educatore. Come sempre Ivan spiega cosa vuole realizzare e Davide gli presta le mani. I primi cartelloni sono dedicati alla formula 1, anzi alla Ferrari, l’altra grande passione di Calvaruso, insieme al calcio. «Il mio sogno più grande - dice lui - è incontrare i corridori della Formula 1. Però ho voglia anche di andare in giro e conoscere nuove canzoni». Ogni volta che ne scrive una, la canta e realizza anche un video che viene caricato sul suo canale you tube Ivan DJNAVI. Al suo profilo Facebook, invece, affida le sue riflessioni, quasi sempre cronache sportive. Ivan si mette davanti al leggio. Ci sono le parole della sua nuova canzone. È dedicata a Schumacher, il suo pilota preferito: “Un incidente l’ha fermato - canta Ivan -, ma è rimasto un campione”.
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