Peschiera, trasporto organi: 130 missioni
“salvavita” in cinque anni

La polizia locale: «Nemmeno il Covid ci ha fermati»

Dal 2019 a oggi la polizia locale di Peschiera ha indossato la divisa al di fuori del servizio “di routine” per svolgere 130 missioni salva-vita. Un servizio di trasporto organi che ha regalato una speranza a chi ha bisogno, grazie alla generosità di un anonimo benefattore, che ha donato un’auto appositamente allestita per questo scopo. Una Mercedes C220 che attende sempre pronta nella caserma di via Carducci, dove un equipaggio formato e volontario è sempre disponibile a partire su richiesta dell’Areu, l’agenzia regionale di emergenza urgenza della Lombardia.

Un’attività di solidarietà e di civiltà, che merita il plauso e il sostegno di tutta la comunità. I numeri parlano chiaro: nel 2023 sono stati effettuati 30 servizi, con 46 organi trasportati e circa 10mila chilometri percorsi. Prevalentemente reni, ma anche fegato, pancreas, tessuti e campioni biologici. Le destinazioni sono state le più varie, dalla Lombardia al Veneto, dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, fino alle Marche. Le distanze maggiori sono state quelle per Udine e Ancona.

«Abbiamo toccato tanti centri diversi, tra cui Padova, Verona, Pavia, Treviso, Brescia, Bergamo – fa sapere il comandante Danilo Cilano -. Non ci siamo mai fermati, né nel 2020 durante il Covid, né durante le ultime festività natalizie, garantendo sempre la nostra disponibilità».

Mediamente ogni anno sono state effettuate tra le 25 e le 30 missioni. Il 2024 è iniziato con due reni trasportati da Milano a Verona e Padova.

«Tutto va programmato nel minimo dettaglio, con precisione, con i nostri agenti che, oltreché solidali, sanno essere puntualità in quello che fanno – commenta la vicesindaca Stefania Accosa -. Oggi noi abbiamo un servizio all’avanguardia, se Areu continua a rivolgersi a noi vuol dire che riconosce la professionalità dei nostri agenti. Per l’amministrazione comunale e tutti i cittadini di Peschiera i nostri uomini in divisa sono un orgoglio. Quello che svolgono è un servizio da valorizzare e non bisogna mai darlo per scontato».

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