
Lettere al Direttore / Lodi
Giovedì 09 Novembre 2017
È una resa ai grandi centri commerciali
Trasferimento della Coop a Lodi
L’ampliamento della Coop con il suo trasferimento nell’area Otto Blues di viale Europa rappresenta per la città di Lodi la resa incondizionata alla proliferazione dei centri commerciali della grande e media distribuzione, che sta portando alla morte del centro storico con implicazioni negative di degrado sul carattere urbanistico sociale ed economico della città.
Ricordiamo che questo andazzo ormai ventennale è il risultato delle liberalizzazioni introdotte dal PD con il decreto Bersani (D.Lgs. 114 del 1998). Tale decreto ha dato avvio all’apertura di strutture sotto i 2.500 mq che hanno potuto penetrare nei centri cittadini, senza alcun limite di orario di apertura e regole di localizzazione.
Ma quello che ci lascia più perplessi è la totale inutilità di un altro centro commerciale a Lodi, dove sono stati da poco approvati altre licenze ed ampliamenti di supermercati (p.es. Lidl di viale Milano) e altri sono in corso di realizzazione (supermercato su area ex Pharmagel, a poche centinaia da dove sorgerà la nuova coop e dell’attuale sede della Coop, che dovrebbe rimanere un supermercato anche dopo il trasferimento).
L’approvazione di questo centro commerciale, oltre ampliare ulteriormente gli spazi commerciali cittadini, è in netto contrasto con le tanto strombazzate politiche di tutela del commercio locale e la salvaguardia delle attività commerciali di vicinato a carattere familiare ed artigianale, che da anni gli amministratori locali di destra e sinistra si fregiano ipocritamente.
Denunciamo inoltre i numerosi problemi viabilistici emersi dall’analisi del progetto, così come segnalati da numerosi cittadini del quartiere già da tempo; un destino amaro infatti aspetta gli abitati del quartiere di S. Fereolo, costretti in futuro a subire un incremento dell’inquinamento da traffico e una difficile mobilità.
Crediamo però che con la l’approvazione di questo progetto si stia perdendo un’altra occasione non meno importante, ovvero la salvaguardia del territorio, che servirebbe ad invertire la rotta del consumo di suolo. Questa operazione infatti ha un impatto sul territorio molto importante, il lotto interessato da trasformazione è di oltre 22 mila mq. (quasi 4 campi di calcio) quasi interamente cementati o asfaltati da rotonde, strade o parcheggi. La vasta estensione della piastra asfalto/cemento impatterà anche sulle rogge che dovranno essere tombate, influendo non da poco sull’assetto idrogeologico della zona.
Crediamo che le scelte urbanistiche non debbano procedere a colpi di varianti, che hanno spesso come unica finalità la valorizzazione immobiliare ad esclusivo beneficio di gruppi di interesse, ma al contrario gli amministratori debbano usare gli strumenti della programmazione in chiave sostenibile, magari anche con scelte coraggiose ed in controtendenza con il dilagare della cementificazione, ottimizzando recuperando le aree periferiche o incolte, con la partecipazione dei cittadini mettendo in collegamento le aree verdi modificando e migliorando la qualità della vita dei quartieri e la fruizione dei servizi.
Massimo Casiraghi
Movimento 5 Stelle - Lodi
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