«I nostri amministratori si impegnino
nella creazione di boschi urbani»

L’APPELLO La lettera di Carla Ardigò di Vivambiente Onlus

Gli ecosistemi forestali sono i principali serbatoi naturali di carbonio e quando sono in salute e gestiti in maniera sostenibile la loro capacità di assorbimento aumenta.

Il decreto legislativo n°34 del 2018 e la Strategia Forestale Nazionale hanno riavviato un’attenzione particolare per i nostri boschi che rappresentano il cuore naturalistico nazionale (oltre 12 milioni di ettari e quasi il 40% del territorio italiano). I boschi sono la base della nostra ricchezza di biodiversità forestale. Basti pensare al carbonio organico immagazzinato negli ecosistemi forestali italiani per comprendere la centralità delle foreste per contrastare i cambiamenti climatici.

Ma la distanza tra la teoria e la pratica, cioè tra quello che è necessario e quello che realmente si realizza, è motivo di preoccupazione, perché vediamo aumentare i rischi indotti dalla crisi climatica; inoltre aumenta il rischio di degradare gli ecosistemi.

Un ulteriore motivo di preoccupazione è il ritardo con cui il nostro Paese procede con la gestione forestale sostenibile sottolineata da altro ritardo nell’applicazione delle linee guida per una gestione forestale più vicina alla natura approvate lo scorso luglio dalla Commissione Europea.

Non è un caso che nel nostro Paese solo il 16 % dei territori boscati abbia un Piano Forestale vigente e che la certificazione forestale interessi appena il 10 % delle foreste pianificate.

Occorre un deciso cambio culturale, serve un forte impulso istituzionale, scientifico e tecnico per non perdere il buon lavoro fin qui realizzato. I cronici ritardi inficiano i progetti di gestione delle foreste, i polmoni verdi del paese. È necessario attuare i progetti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr) dedicati al verde urbano e applicare realmente la legge 34/2018 sugli spazi verdi urbani per imporre il verde come strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Promuovere la messa a dimora di alberi e creare boschi urbani nei luoghi abitati è una pratica facilmente attuabile e ha un impatto positivo sulla qualità della vita. E sul Pianeta.

Sarebbe auspicabile che Comuni, Province, Regioni e Enti istituzionalmente costituiti, avessero a cuore il problema della messa a dimora degli alberi ovunque sia possibile: reliquati stradali, spazi sottratti alla cementificazione, angoli liberi sia in campagna che nei centri urbani, margini di strade…

E in particolare, sensibilizzare l’opinione pubblica perché si renda consapevole che le responsabilità sono di tutti.

Carla Ardigò
Castelnuovo Bocca d’Adda

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Daisaku Ikeda

3 mesi

Gli ecosistemi vanno bene, ma siamo nel tempo del rondo' veneziano, meglio divertirsi.

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Bruno Lucchini

3 mesi

Guardi che l'opinione pubblica è sensibilizzata. Basta leggere i commenti del cittadino.

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Pietro Moggi

3 mesi

Un segnale importante sarebbe togliere l'asfalto delle strade chiuse a seguito di varianti. recuperando prima inerti per riempimenti e poi il verde.

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Mangoose15

3 mesi

...questo sì che è un problemone......(in modo ironico)