Lettere al Direttore / Lodi
Lunedì 29 Luglio 2024
Il suprematismo bianco e gli sportivi dai tratti somatici extra europei
Il Corriere della Sera, nell’edizione di domenica 7 luglio, metteva in prima pagina a rappresentare le squadre che si erano aggiudicate le semifinali degli europei di calcio, quattro giocatori con tratti somatici che evidenziavano un’origine sicuramente extra europea. Quattro cittadini europei, che rappresentavano rispettivamente Francia, Spagna, Inghilterra e Olanda, con caratteristiche fisiche che, secondo alcuni, non si direbbero tipiche di paesi europei. Se poi vogliamo la nazionale francese di calcio è composta nella quasi totalità da giocatori con la pelle nera. “Che c’è di male? - mi si potrebbe obiettare - tutto normale”. Sono perfettamente d’accordo e anzi meglio così, vuol dire che siamo in una società sempre più multietnica e inclusiva, con buona pace di tanti e del Generale Vannacci in particolare, che sosteneva che la pallavolista di colore Paola Egonu nata in Italia da genitori di origine nigeriana, aveva tratti somatici che non rappresentavano l’italianità.
Dico no al suprematismo bianco, cioè a quel movimento ideologico basato sull’idea che gli uomini bianchi sono superiori a altri gruppi etnici. È questa una corrente di pensiero affermatasi nel secolo scorso, in parte riconducibile a movimenti che si penserebbero superati dalla Storia, quali i Ku Klux Klan Americani degli anni ’50. Questa ideologia decisamente razzista, ancorché poco estesa e scarsamente seguita nella sua purezza demenziale, ha generato però movimenti più soft, più accettabili e sdoganati da tutte le destre mondiali, quali il sovranismo, il nazionalismo estremo e certe forme di populismo radicale.
Per tornare allo sport, soprattutto per le discipline individuali o di squadra che richiedono grande fisicità e resistenza, visto che i campioni sono per la maggior parte di origine africana, più che suprematismo bianco verrebbe quasi da dire con le parole di una canzone dei miei tempi “Vorrei la pelle nera”.
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