Lettere al Direttore / Lodi
Martedì 19 Novembre 2024
«La gestazione per altri presenta problemi
che non possono essere ignorati»
LA LETTERA A rischio la dignità della persona
Gentile Signor Direttore,
La questione della Gestazione per Altri (GPA) sta sollevando giustamente ampie discussioni. Seppur spesso difesa come una scelta altruistica, essa presenta problematiche etiche che non possiamo ignorare, come evidenziato anche da alcuni riferimenti biblici.
Nel racconto di Sara e Agar, non possiamo vedere un semplice atto di altruismo. Sara, desiderosa di un erede, offre la schiava Agar ad Abramo. Agar, pur essendo madre biologica del bambino, non ha diritti sul proprio corpo e viene ridotta a strumento per soddisfare i desideri altrui. La storia culmina con l’allontanamento di Agar e Ismaele, salvati solo grazie all’intervento divino, evidenziando le disuguaglianze e lo sfruttamento subiti.
La GPA moderna presenta analoghe problematiche, coinvolgendo spesso donne vulnerabili ridotte a strumenti per progetti altrui. Dopo la nascita del bambino, la gestante viene lasciata da parte, in un sistema che ricorda la condizione di Agar: usata e poi dimenticata. Questo non riguarda solo la dignità individuale, ma è una questione che la Chiesa ha più volte denunciato, condannando la mercificazione della vita umana.
Papa Francesco ha sottolineato più volte la necessità di tutelare la dignità di ogni persona, affermando che “la maternità non può essere ridotta a mera produzione biologica”. La Chiesa insegna che la maternità deve essere un atto di amore familiare, e non separato dal legame naturale madre-figlio. La GPA, separando questo legame, rischia di ridurre la donna a semplice strumento e la vita a merce.
In conclusione, la storia di Agar e Sara ci invita a riflettere sulla dignità della donna e sull’importanza del legame familiare. È fondamentale opporsi alla GPA, poiché essa alimenta una “cultura dello scarto” che riduce le persone a oggetti, utilizzabili e poi abbandonati quando non servono più.
Emanuele Gallotti
Pavia
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