Lodi: «Aprire il sottopassaggio della Bassiana alle auto è un’assurdità»

Egregio Direttore,

Sono nato e cresciuto in via Dossena, alla Faustina, i miei nonni abitavano in via Zalli, Bassiana, posso dire che sono cresciuto all’ombra del k2, il sovrappasso poi sostituito poi dal sotto passaggio, sono passato dalla Bassiana fino a 43 anni e quindi posso dire di conoscere bene la zona, per questo oggi sostengo che aprire il sottopassaggio alle auto è un azzardo e un’assurdità: intanto va risolta la questione dei parcheggi, i residenti si trovano spesso costretti a parcheggiare sulle aiuole (oggi più spesso simili a stagni ogni volta che piove ma va beh), c’è poi la questione degli allagamenti: ultimamente il sottopassaggio è risultato inagibile ad ogni pioggia consistente vuoi a causa delle caditoie non pulite e la rete fognaria (acque bianche/miste) ormai obsoleta, vuoi per la conformazione stessa del sottopassaggio con le pendenze che coinvogliano le acque piovane di scorrimento al centro del sottopassaggio.

Va poi tenuto presente che il tratto di via Zalli che esce dal sottopassaggio e attraversa la Bassiana “sfocia” in via San Colombano, arteria già oppressa dal traffico, proviamo per un attimo ad immaginare la situazione alla rotonda tra via Zalli/S.Colombano/S.D’Acquisto nel periodo scolastico tra genitori che portano i figli alle scuole di via Papa Giovanni XXIII, i pullman su via S.Colombano e l’aumento del traffico da via Zalli.... sarebbe il caos!

Si è detto che l’apertura sarebbe utile per alleggerire il traffico in Viale Piacenza, causato dalla trasformazione in senso unico per la presenza della ciclabile di viale Rimembranze. Ora costruire le ciclabili è cosa buona e saggia ma vanno realizzate con criterio: se una strada è percorsa per la maggior parte dalle auto, realizzarvi una ciclabile, giustamente per tutelare i ciclisti, senza tener presente l’incidenza del traffico sulle vie limitrofe non è esattamente cosa furba e sensata soprattutto se detta ciclabile viene realizzata restringendo la carreggiata, applicando poi un senso unico e costringendo i veicoli a transitare nelle vie limitrofe.

Tornando all’argomento principe, pare che per rimediare al caos creato in un punto si intenda creare caos in un punto già critico di suo.

*Per il Movimento Indipendenza di Gianni Alemanno

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