LODI «Medici di famiglia, la situazione
era nota da tempo: come è possibile trovarci in questa condizione?»

La lettera di Maurizio Broglio

Buonasera Direttore,

Mi perdoni se torno a disturbarla ancora sull’argomento “medici di famiglia”. Stamane mi sono recato nello studio dove ricevono i due medici ormai al termine della loro attività come medici di famiglia (mi passi il termine anche se forse non è quello attuale).

Correttamente sulla porta è affisso l’avviso che allego: per gli assistiti dei due medici in argomento, che non sono riusciti a cambiarlo, viene istituito un ambulatorio medico temporaneo gestito a turnazione preso l’Ospedale Maggiore nell’area Poliambulatori.

Una soluzione che comunque non è una soluzione: un ambulatorio di tre ore giornaliere per quasi tutti gli assistiti di due medici, con accesso libero e quindi con un prevedibile continuo affollarsi di gente in un ambiente la cui frequentazione viene sempre richiesta solo per le necessità e per il tempo strettamente necessario, non va bene e non basta!

Tralascio tutte le evidenti criticità che dovremo affrontare tutti noi assistiti, autonomi e non, invece di decongestionare... “tutti insieme appassionatamente”. Pensiamo anche all’aggravio di tutte quelle attività attualmente normalmente svolte con la corrispondenza informatica (es. ricette ripetitive).

Dobbiamo tutti augurarci che si tratterà di una soluzione temporanea, ma fino a quando? Quali sono i presupposti per considerarla tale? Quando saranno disponibili altri medici?

E aggiungo: non si poteva chiedere l’uso, da parte dei previsti medici a rotazione, degli spazi attuali dei medici Bricchi e Mazzoleni?

E poi, siamo certi che i due medici non sarebbero stati disponibili eccezionalmente a continuare l’attività con i loro assistiti una volta certi dell’arrivo programmato dei loro sostituti?

Trovo tutto paradossale, che i due medici andassero in pensione a fine giugno era cosa nota da tempo, il suo giornale a marzo in un articolo parlava di tale previsione: all’interno la consigliera comunale Silvana Cesani commentava, parlando anche a nome del sindaco, che avevano avuto rassicurazioni dal direttore generale Guido Grignaffini che “nessuno resterà senza medico, confidiamo in due giovani specializzandi”.

Approfitto dello spazio che mi vorrà concedere per rivolgermi al sindaco, alla consigliera Cesani, al direttore Grignaffini... Dove sono finiti i due specializzandi? Come è possibile trovarci in questa situazione?

Se tutto era già certo a marzo come è possibile arrivare a giugno, alla scadenza, e non avere soluzione?

La tristezza che provo, scrivendo, è relativa al fatto che mi sembra di argomentare su un tema meramente tecnico ma in realtà, purtroppo, non è così, stiamo parlando di mancata assistenza sanitaria per tantissime persone, per tante persone che purtroppo hanno bisogno e necessità e a Lodi, in Lombardia, in Italia nel 2024 le lasciamo senza quell’attenzione primaria che solo il buon medico di famiglia può garantire.

La mia modesta opinione con tante domande a cui non so dare risposta.

La ringrazio anticipatamente per la considerazione che vorrà dare a questa mia.

Maurizio Broglio

Lodi

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