PARCO ADDA SUD «In tema ambientale è finito il tempo delle parole fumose»

La lettera di Pietro Cremonesi di Castiglione d’Adda

Gent. direttore

attraverso le pagine de “il Cittadino” vorrei esprimere i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente del Parco Adda Sud, Sergio Curti, e al nuovo Consiglio di Amministrazione, eletto dalle Comunità del Parco.

Credo sia l’occasione giusta anche per ricordare che il Parco è la più antica realtà amministrativa del territorio, nata e cresciuta quando la Provincia di Lodi era ancora solo un’idea. Infatti, l’Adda Morta di Castiglione d’Adda è, allo stato, una riserva orientata naturale, la più grande del Parco Regionale Adda Sud. È giusto evidenziare, da castiglionese, che l’Adda Morta è stata “strappata” alla bonifica grazie alla dura lotta dei miei compaesani: cacciatori, pescatori e ambientalisti che nel lontano 1981 fecero una petizione popolare per la sua protezione.

In questa battaglia, ricordo che il sindaco di Milano, il compianto Carlo Tognoli, ebbe un buon ruolo: firmò la petizione insieme ai “Verdi” di Casalpusterlengo contro il sequestro dell’area da parte dell’allora Pretore di Codogno. Si perse la causa per mancanza di una legge (assenza giurisdizionale).

Dopo questa sconfitta, il Comitato ricorse all’autorevole Consigliere Regionale alla partita, D’Alfonso, che presentò un’interpellanza urgente in Regione per la tutela e la salvaguardia della preziosa area umida in Castiglione d’Adda. L’Ente Regionale, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, istituì d’imperio la Riserva Adda Morta!

Successivamente è arrivato il Parco che ha assunto, per legge, la gestione dell’Area. Questo fino agli anni 90.

Oggi sarò felice, e credo lo saremo in tanti, se il Parco Adda Sud attuerà pratiche più incisive e incentrate su quelle che dovrebbero essere le sue finalità istitutive primarie e quindi la tutela e la salvaguardia del paesaggio.

Come consigliere comunale di Castiglione d’Adda e per 12 anni amministratore del Parco, non posso non ricordare le migliorie e gli sforzi che sono stati fatti da tante amministrazioni del Parco, in anni ormai lontani, per proteggere la lanca dell’Adda Morta che costeggia da secoli il mio paese. Sforzi che sono stati:

1) riportare acqua nel sistema Adda Morta-Lanca della Rota,

2) centro di reintroduzione delle cicogne bianche,

3) valorizzazione preziosa del passato, come una intera piroga preistorica,

4) acquisto privato in Riserva di terreno, allargando l’oasi verde “dell’Adda Morta”.

A parte questo excursus di storia locale, come molti credo, sento che sul tema ambientale il tempo delle parole e dei concetti fumosi sia finito: l’emergenza, la conservazione della natura è, in primo luogo, la protezione e la gestione degli habitat naturali, dei paesaggi, insieme alla cura del territorio negli insediamenti urbanistici. Saluto quindi e auguro un buon inizio al presidente Curti, che immagino saprà spiegare meglio azioni e interventi non immediatamente compresi, primo fra tutti, visto che parliamo della “mia” Adda Morta, il taglio quasi a raso di aree riforestate in passato.

Con stima

Pietro Cremonesi

Castiglione d’Adda

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