Piarda Ferrari, «se un Tribunale mi chiamerà a risponderne, ci andrò con orgoglio»

LA LETTERA Di Stefano Rotta

LODI

Gentile Direttore, apprendo dalle colonne del Tuo giornale che un consigliere di maggioranza, eletto ed ex capogruppo di BuongiornoLodi FUREGATOsindaco e recentemente migrato nella lista Scotti dopo aver attraversato il gruppo Misto, il signor Alessandro Martino, mi vuole denunciare civilmente e penalmente per presunti reati nei suoi confronti che le Autorità deputate avranno il dovere di accertare.

Sono a disposizione per rilasciare ogni informazione: testi, video e testimonianze.

Il sopraccitato Martino, Cancelliere del Tribunale di Lodi, quindi immagino almeno un po’ a conoscenza delle norme, ha a disposizione i mezzi che l’Ordinamento pone a suo favore.

Non mi interessano le polemiche locali, è invece importante ribadire i fatti.

Su Area Demaniale, a Lodi, insiste da tempo immemore una foresta naturale di essenze autoctone, andata distrutta per mano del Parco Adda Sud, senza avvisi alla cittadinanza e senza passaggio in Consiglio Comunale.

Diverse centinaia di cittadini, lodigiani e non, mi hanno espresso via social e di persona, dolore, sconcerto e anche danni economici per la propria attività. Mi sono quindi fatto portavoce della protesta; nascerà un comitato aperto a tutti.

Martino a seguito della “minaccia” di denuncia, si attesta l’apertura del sentiero in questa foresta, che pur interessato dalla presenza del sottobosco, come i soci di Nüm del Burgh possono testimoniare, esiste da sempre, come la Madonnina e la vecchia casotta andata persa.

Sono a Lodi dal 1985 e al fiume dal 2002, scrivo libri sul tema e navigo da sempre. Sono migliaia le persone che ho portato in barca, da ogni parte del Mondo.

Perciò dico. O Martino accetta di aver contribuito, senza permessi del Parco, alla distruzione di essenze autoctone con mezzi motorizzati e fuori stagione (cosa da me vista e rappresentatagli direttamente sul telefono privato, prima di venire bloccato), all’interno di una Foresta giudicata pericolosa e pericolante ma interessata a nuovi sentieri abusivi e lasciata senza transenne per un anno, oppure conviene con me che nessun pericolo esisteva, se non al limitare della strada e delle attività private che hanno tutto il diritto di tutelarsi (fui io a chiamare il 112 a protezione dello storico e stupendo Bar Eden, che aumenta il gradimento in estate grazie al fresco del bosco) e che il Bosco andava tutelato con ogni mezzo, che il Parco doveva informare il consigliere delegato e non un consigliere a caso, che il consiglio doveva discuterne e anche tutte le associazioni di Lodi intorno a un tavolo.

Il Demanio e l’Ammnistrazione sono cose serie: incidono sulla vita reale di migliaia di persone, non sono una cornice da selfie.

Si tratta di Beni Indisponibili, previsti e protetti dalla Costituzione Italiana.

Lo aspetto comunque, come sempre a braccia aperte, all’incontro pubblico che si terrà in Piarda sabato mattina alle 11 con vari professionisti di chiara fama nazionale sui sistemi ecologici fluviali, dove potrà dire la sua, nella Piarda di tutti i cittadini del mondo, che non è il giardino privato di casa.

Per avere un’opinione credibile, è necessario uno storico, una vita, un’esperienza. Ho visto spesso in fiume Canoisti e Spinning. Questi Amici dell’Adda li ho visti solo gestire le Ruspe nel Bosco, per questo li ho chiamati Nemici dell’Adda.

Se un Tribunale mi chiamerà a risponderne, ci andrò con orgoglio. Con la Forza del Fiume e di tutti voi Amici, gente di cuore di tutta Italia

Stefano Rotta

Lodi

(Lettera inviata il 4/4/2025)

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