Prima di fare battute al cinghiale, leggete la novella della Deledda

Sulle colline di San Colombano

Gentile direttore,

noto che anche sul “Cittadino” si moltiplicano gli auspici per dare inizio a battute al cinghiale. Non è bastato per i cacciatori fare tabula rasa di tutto ciò che fino a qualche anno fa si aggirava nella pianura padana, adesso che è riapparso qualche raro cinghiale, ecco che sono in tanti pronti a caricare le doppiette. Dai racconti che ho ascoltato sabato mattina in un bar di San Colombano al Lambro affollato di uomini di età avanzata (alcuni dei quali dichiaratisi cacciatori o ex cacciatori), mi è stato detto che in zona sono in aumento i cinghiali. Qualcuno li avrebbe visti aggirarsi sulla sommità delle colline, a notte inoltrata, e c’è chi dichiara che un amico si sarebbe lamentato per essersi trovato l’orto devastato. Sono in tanti a sostenere che «il cinghiale è una bestia pericolosa e non ci pensa neppure un attimo nel caricare una persona che incontra sul suo cammino».

A tutti costoro io consiglierei di andare a leggersi una novella di Grazia Deledda, intitolata “Il cinghialetto”. Non è difficile da reperire, la si trova su Internet. Serve per meditare. Distinti saluti

Luciano Dragoni

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