Ricordiamoci che gli alberi con le foglie producono ossigeno

Lodigiano

Gentile Direttore,

in queste settimane tanta gente impreca contro la presenza delle foglie sui marciapiedi e se la prende con le amministrazioni comunali per la loro ingombrante presenza. Talvolta arriva a dichiarare che degli alberi se farebbe volentieri a meno, perché con le radici rovinano i marciapiedi.

È vero che non sempre i Comuni sono solerti nel tenere puliti i marciapiedi, ma è giusto aggiungere che la caduta delle foglie avviene sì in autunno, ma in un periodo che non sempre si può prevedere con esattezza: tutto dipende da quando inizierà a fare freddo. Ci sono poi tipi di alberi che perdono le foglie al primo calo di temperatura e altri, invece, che le perdono solo a fine novembre.

Detto questo, mi preme sottolineare un aspetto importante, sul quale chiederei un momento di riflessione da parte dei lettori del Suo giornale.

L’albero vive e cresce utilizzando elementi naturali: crea le molecole del legno di cui è costituito essenzialmente grazie all’acqua, all’energia del sole ed all’anidride carbonica (CO2) presente in atmosfera. Attraverso il processo di fotosintesi l’albero sottrae quindi naturalmente CO2 dall’atmosfera, dove questa si accumula a causa di numerosi e svariati processi, tra cui il più rilevante è costituito dalla trasformazione e consumo di energia (specialmente di origine fossile: il petrolio) operato dall’uomo. Questa cattura è positiva, dato che la CO2 viene sottratta all’atmosfera dove altrimenti -accumulandosi- si comporterebbe come una sorta di “coperta” aumentando in maniera non naturale l’effetto serra e riscaldando così il clima terrestre. La promozione di boschi e foreste realizzata piantando alberi e creando aree verdi specificatamente protette (carbon sink) permette di potenziare la capacità naturale di assorbimento e fissazione del carbonio atmosferico (CO2): permette anche di favorire la rinaturalizzazione del territorio, troppo spesso e fortemente alterato dalle attività umane, oltre che a prevenire ulteriore consumo di suolo.

Questo significa che se non avessimo gli alberi non avremmo nessuno che ci toglierebbe di mezzo l’anidride carbonica e le nostre città sarebbero molto più inquinate di come non lo siano oggi. Se nella Pianura Padana (e anche nel Lodigiano) non avessero abbattuto in questi anni un così alto numero di alberi, senza più ripiantumarli, oggi non ci ritroveremmo con livello di inquinamento così alto.

Morale: gli alberi ci fanno respirare. Ma hanno le radici e hanno le foglie. Ed è ovvio che con le loro radici rovinano i marciapiedi e in autunno perdono le foglie. Un viale di alberi di plastica non stravolge i marciapiedi e non perde le foglie, ma non elimina l’anidride carbonica.

È una riflessione, questa, che tutti noi dovremmo fare.

Pietro Poggi

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