SAN DONATO «La costruzione dello stadio non è una buona pratica ambientale e sociale»

La lettera appello sul nuovo impianto che vuole realizzare il Milan

Carissime e carissimi,

siamo un gruppo di cittadini che pur con diverse sensibilità condividono alcuni valori e da sempre, per convinzione, sono impegnati a San Donato nel mondo sociale, culturale e politico. Ci anima il convincimento che viviamo in un “cambiamento d’epoca” che richiede un profondo ripensamento e mutamento nel nostro modo di pensare, sentire, decidere ed agire.

In diverse occasioni, ci siamo sentiti sollecitati dal pensiero di papa Francesco, e la sua ultima esortazione apostolica, Laudate Deum, aggiornamento dell’enciclica Laudato sì, ha rafforzato alcune nostre convinzioni. Proprio papa Francesco ha confessato in questo documento di essere preoccupato perché come “sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente […] non reagiamo abbastanza”. Ma verso cosa non siamo abbastanza reattivi? Non siamo attenti ad un mondo che “si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”. I temi che contribuiscono a questa rottura sono tanti: salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, guerre, migrazioni forzate, ecc.

Fra questi temi, c’è ovviamente anche la questione ambientale ed i cambiamenti climatici. Papa Francesco nell’affrontare questi problemi non si concentra solo sulla dimensione ecologica, ma ha uno sguardo molto più ampio, attento al profondo legame che esiste fra gli esseri umani e l’ambiente naturale.

Anche sul nostro territorio, sono evidenti i cambiamenti che compromettono il nostro ambiente, a partire dalla qualità dell’aria che respiriamo e che quindi incidono sulla salute dei cittadini. La nostra Regione Lombardia eccelle poi nel triste primato dell’eccessivo consumo di suolo, così come riportano proprio in questi giorni tutti i media locali e nazionali. Per questa ragione, siamo invitati ad acquisire “una visione più ampia”, a 360°, che metta al centro la valutazione degli effetti del progresso tecnologico sul mondo naturale e sociale, con particolare attenzione alla qualità della nostra vita di tutti i giorni.

In questo periodo, nella nostra città di San Donato Milanese si sta parlando della possibilità che venga realizzato nell’area San Francesco il nuovo stadio del Milan, con una capienza di 70.000 posti. Un intervento immobiliare e finanziario di questa portata provocherà di sicuro difficoltà di accesso all’area, congestione del traffico, problematiche legate alla sosta, questioni di sicurezza e di ordine pubblico, aumento del degrado e dei costi dovuto all’abbandono di rifiuti. In conclusione, la qualità della vita della nostra città sarebbe fortemente compromessa in occasione di eventi spettacolari e sportivi che potrebbero triplicare il numero delle presenze sul nostro territorio: ai “consueti” 33mila abitanti se ne sommerebbero altri 70mila per raggiungere, in quei giorni, l’iperbolica cifra di 100.000 persone in città!

Non è nostra intenzione ostacolare lo sviluppo sociale ed economico della città, ma nel medesimo tempo dobbiamo prendere atto che lo sviluppo, la crescita di un territorio, non si può fondare esclusivamente sulla realizzazione di nuove grandi opere, ma il principio guida deve essere la salvaguardia della qualità della vita dei cittadini che quel territorio lo abitano e lo vivono tutti i giorni.

A questo proposito, ci è cara una frase tratta dalla Laudato sì di papa Francesco che è anche un invito a chi svolge l’importante funzione di guida politica della nostra città:

“Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso” (FRANCESCO, Lettera enciclica Laudato sì, N. 194).

Detto ciò, non pensiamo che la nostra interpretazione del pensiero di papa Francesco sia l’unica possibile, ci mancherebbe altro: tuttavia ci siamo solo sforzati di vederne i concreti ambiti di applicazione a partire dal nostro contesto di vita. Altri potranno legittimamente darne letture differenti. Pensiamo però che questo messaggio possa essere accolto e condiviso da tanti altri cittadini che hanno a cuore il bene comune del nostro territorio e la sua tutela.

Per tutte queste ragioni, noi firmatari di questa lettera confermiamo la nostra convinzione che la costruzione di un nuovo stadio a San Donato non sia una buona pratica ambientale e sociale. Chiediamo a coloro che condividono le nostre posizioni di diffonderle in ogni ambito di vita personale e sociale e invitiamo a “reagire”, con spirito critico, a questo progetto che prevede vantaggi economici e finanziari per pochi e disagi duraturi per tutta la nostra Comunità.

Aderiscono:

Silvia Valle, Danilo Giansanti, Ilaria Crosta, Paolo Roccato, Chiara Aimè, Andrea Pasqualini, Barbara Bardelli, Raffaele Cardarelli, Susanna Bonora, Massimo D’Avola, Paola Zingoni, Marcello Brancatelli, Katia Perosini, Andrea Checchi, Sonia Mancini, Marco Tiso, Chiara Bacchiega, Sandro Baraldi, Sabina Balducci, Lorenza Ricciardi …

San Donato Milanese

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